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Le energie rinnovabili

Le problematiche assicurative connesse allo sfruttamento delle varie forme di produzione energetica, dai pannelli fotovoltaici agli impianti eolici

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Cambiamenti climatici, “Global Warming”: il pianeta è malato e tutti i Paesi del mondo, seppure con approcci diversi e diversi esiti, sono ormai impegnati sul fronte della conservazione dell’ambiente. Quest’ultima passa anche e soprattutto attraverso un’adeguata politica di sfruttamento delle risorse energetiche ed in tal senso l’Unione Europea si è mossa già da tempo. 
La Direttiva 2009/28/EC, ad esempio, si occupa di promuovere la  produzione energetica negli Stati Membri, per mezzo delle cosiddette “energie rinnovabili”.
Per quanto se ne sperimentino continuamente delle nuove, sono cinque i tipi di energie rinnovabili più comunemente presi in considerazione per la loro provata efficacia: Eolica, Solare, Idraulica, Geotermale e quella prodotta da Biomasse.
Il nostro Paese è stato a lungo all’avanguardia nello sfruttamento dell’energia idraulica e, nonostante molti impianti siano ormai obsoleti, copre ancora una buona parte del fabbisogno energetico per questo tramite. 
La produzione di energia geotermica, inoltre, ci vede al primo posto nei paesi dell’Unione e tra i primi paesi al mondo, anche se la quantità di energia così prodotta è comunque assai limitata e molto inferiore al fabbisogno nazionale.
Ma sono la produzione di energia solare e di quella eolica che negli ultimi anni hanno compiuto passi da gigante, sia in Italia, che in molti stati dell’Unione.
La grande diffusione di questi impianti determina una forte richiesta di coperture assicurative per la loro protezione. 
I pannelli fotovoltaici, ad esempio, sono classificabili come materiali combustibili e sono soggetti a danni da fenomeni atmosferici, oppure causati dal peso della neve o da difetti del prodotto. Inoltre, essi rappresentano una merce assai appetibile per i malviventi e si diffondono sempre di più le polizze per il rischio di mancato irraggiamento, poiché un ridotto apporto di luce può comportare una diminuzione della capacità produttiva dei pannelli stessi.

SETTORE ASSICURATIVO E IMPIANTI EOLICI
La sfida maggiore per il comparto assicurativo forse è costituita dagli impianti eolici.
Questi ultimi sono stati interessati da un forte sviluppo tecnologico, che ha permesso di aumentarne notevolmente le dimensioni e la capacità produttiva. Ne sono derivati alcuni problemi per la loro assicurabilità, anche perché i lavori di manutenzione e riparazione di macchinari di questa portata, soprattutto se installati in mare anzicchè sulla terra ferma, sono infinitamente più difficili da svolgere ed i tempi necessari per il loro eventuale rimpiazzo e ripristino possono essere molto lunghi. 
Le enormi dimensioni raggiunte delle pale, inoltre, comportano una serie di problemi per la loro installazione, poiché è necessario rispettare una certa distanza tra i rotori, per evitare che questi macchinari si “rubino” l’aria l’un l’altro, il che è spesso causa di incendi alle nacelle, per via del maggiore sforzo prodotto dai motori. 
Oggi il diametro di un rotore può facilmente raggiungere i 120 metri (circa dieci volte l’ampiezza delle pale disponibili nel 2005): è dunque necessario avere a disposizione un territorio assai vasto per un’installazione di qualche decina di macchine, il che non è semplice in un paese densamente abitato come il nostro.
Secondo uno studio condotto nella regione tedesca dello Schleswig-Holstein, dove lo sfruttamento dell’energia eolica si è particolarmente sviluppato negli ultimi tempi, le parti più comunemente esposte al sinistro su questi macchinari sono quelle elettriche e numerose sono le cause di danno che possono interessarli, provocandone l’interruzione di esercizio, come il guasto macchina, l’azione dei fulmini, etc.
Ciò spiega da una parte la cautela necessaria ai sottoscrittori che affrontano questi rischi e dall’altra l’ampia scelta di coperture assicurative offerte nei vari mercati.
Tutte le problematiche connesse all’assicurazione degli impianti installati sulla terra ferma, inoltre, risultano grandemente amplificate quando il rischio è ubicato in mare aperto, soprattutto se in condizioni climatiche ed ambientali particolarmente avverse, come capita alle numerose installazioni presenti oggi nel Mare del Nord. Le temperature spesso proibitive, la forte umidità e la salsedine, infatti, giocano un ruolo importante nell’aumentare la probabilità che si verifichi un sinistro e le difficoltà oggettivamente incontrate da parte del personale addetto alla manutenzione e riparazione di queste enormi macchine, come si è già accennato, determinano un allungamento notevole dei  tempi di ripristino, con ovvie conseguenze sul piano della copertura per l’interruzione d’esercizio.
Tuttavia,nonostante i tanti problemi incontrati, i prodotti assicurativi offerti sul mercato sono sempre più sofisticati e le tecniche di sottoscrizione di questi rischi si fanno ogni giorno più raffinate, per venire incontro alle esigenze di un settore necessariamente destinato ad un sempre maggiore sviluppo.

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