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Spacca-ossa, la mano di Cosa Nostra

La Polizia di Stato ha fermato questa mattina i vertici di alcune famiglie del mandamento mafioso di Brancaccio a Palermo: fra le accuse c'è anche il danneggiamento fraudolento di beni assicurati

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Ci sarebbe anche Cosa Nostra dietro le truffe alle assicurazioni perpetrate attraverso il cosiddetto sistema dello spacca-ossa. La Polizia di Stato ha infatti fermato questa mattina i vertici di importanti famiglie che operavano nel mandamento mafioso di Brancaccio a Palermo. Le accuse vanno dall’estorsione all’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, passando per l’autoriciclaggio e, appunto, il danneggiamento fraudolento di beni assicurati.
Il sistema delle truffe era stato scoperto in due distinte indagini che erano culminate, lo scorso aprile, con il fermo di 42 persone a Palermo e Trapani. Secondo gli inquirenti, i vertici dell’organizzazione reclutavano fra i soggetti più disperati persone disposte a farsi rompere una gamba o un braccio in cambio di poche centinaia di euro. Poi, con l’ausilio di professionisti compiacenti, presentavano alle compagnie assicurative le richieste di risarcimento e dirottavano gli indennizzi nelle casse di Cosa Nostra.
Dall’indagine dello scorso aprile erano emerse circa 60 mutilazioni, spesso praticate con mezzi contundenti come dischi di ghisa e spranghe di ferro. In un caso le lesioni avrebbero addirittura provocato la morte della vittima: il suo corpo era stato rinvenuto lungo una strada di Palermo e il decesso era stato inizialmente associato a un incidente stradale.

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