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Assicurarsi in viaggio, Italia fanalino di coda

Il barometro vacanze Ipsos-Europ Assistance conferma la scarsa percezione dei rischi durante le vacanze

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Gli italiani non intendono perdere la cattiva abitudine di non assicurarsi durante le vacanze. Una scarsa percezione dei rischi, che viene confermata dai dati del 18° barometro vacanze Ipsos-Europ Assistance. Gli italiani puntano il dito contro il costo degli strumenti di copertura, ritenuti troppo alti. Il dato positivo è che a livello europeo, diminuisce il numero di persone che “non hanno pensato” ad acquistare una copertura. Si conferma il ruolo delle compagnie che per il 48% degli intervistati rimangono il punto di riferimento per la sottoscrizione di una polizza viaggio. In leggera crescita la figura dell’agente di viaggio, dell’agenzia di viaggio online, del vettore aereo e del servizio di prenotazione online della propria struttura ricettiva, ciascuno in crescita dell’1% rispetto alla rilevazione del 2017. Gli italiani prediligono l’acquisto direttamente dalla compagnia di assicurazioni, a seguire dall’agente di viaggio e dal sito dell’ agenzia di viaggi online. Stabili i must have dell’assicurazione viaggi. Il 62% del campione considera necessaria la copertura sanitaria, mentre un intervista su due punta sulla garanzia annullamento viaggio e sul rientro sanitario (50%). Cresce dell’1% l’importanza della copertura in caso di danni imprevisti, di danni alla vettura a noleggio e di porti o scali non effettuati.  Per gli italiani la perdita o il ritardo nella consegna dei bagagli rimangono un elemento di grande importanza (indicato nel 36% dei casi), ma anche la copertura sanitaria così come la garanzia annullamento viaggio sono elementi indispensabili nella polizza. 
La bassa propensione all’acquisto di polizze contrasta con le previsioni per le prossime vacanze. Secondo il barometro, se il budget che gli europei affermano di voler destinare alle vacanze si abbassa di 2 punti percentuali rispetto al 2017 (quasi 2.000 euro), l’Italia si caratterizza per un rinnovato ottimismo economico, con dichiarazioni di spesa pro capite per l’estate 2018 in crescita del 2% rispetto allo scorso anno, ma ancora sotto la media europea: 1.776 euro da destinare alle vacanze estive. Si mantiene sotto la media europea anche la durata media delle vacanze: 1,8 settimane per gli europei, 1,7 settimane per l’Italia, in linea con il 2017.

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