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Idd, la parola alla politica

Da Renato Brunetta a Riccardo Nencini: consenso bipartisan sulla necessità di rivedere il decreto del Governo

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Dopo i sindacati e le associazioni di categoria, la parola sulla Idd passa alla politica. Un argomento caldo per il settore, riportato alla ribalta dal recente decreto legislativo che ha recepito la direttiva europea nel nostro ordinamento. E che ha portato a una levata di scudi fra gli addetti ai lavori. Seppur con qualche diversità di approccio, con Anapa Rete ImpresAgenzia che invita alla calma e Sna che passa invece al contrattacco e annuncia un ricorso alla Corte Costituzionale.
Dalla politica è invece emerso un sostanziale consenso bipartisan: il decreto del Governo va rivisto. Un’unione di intenti inusuale in un periodo di campagna elettorale (o forse proprio per quello), ma tant’è. E così, da destra a sinistra, si elevano voci sulla necessità di una revisione. L’ultima in ordine di tempo è quella dell’onorevole Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia, che raccoglie le parole delle colleghe Nunzia De Girolamo e Anna Maria Bernini e tuona contro il decreto: “Le norme contenute nello schema di decreto legislativo in materia di distribuzione assicurativa, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 8 febbraio e recentemente trasmesso alle Camere per il parere, rischiano di produrre effetti devastanti se non mortali per gli intermediari assicurativi, gli agenti professionisti e i subagenti professionisti”, si legge in una nota ufficiale dell’ex ministro, che quindi “invita il Governo a ritirare, o comunque a modificare in maniera sostanziale, il provvedimento di modifica del Codice delle Assicurazioni".
Sulla stessa linea anche Riccardo Nencini, vice ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, oltre che segretario del Partito Socialista Italiano, secondo cui “le nuove norme vanno a limitare pesantemente la possibilità degli agenti di favorire la concorrenza tra le compagnie assicurative a favore degli utenti”. Il decreto, ha aggiunto, andrebbe inoltre “ad annullare i provvedimenti adottati in questi anni dal Parlamento, finalizzati ad una maggior apertura alla concorrenza del mercato assicurativo”. La soluzione, a detta di Nencini, passa da una revisione del testo che possa garantire nuovamente “il servizio di prossimità ai lavoratori e l’assistenza”.
Sull’argomento si sarebbe espressa anche Laura Puppato, addetta ai lavori prestata alla politica: in un colloquio con i vertici dello Sna, la senatrice del Partito Democratico avrebbe parlato di un “eccesso di zelo e quindi di garanzie da presentare per una categoria che in sé e per sé vedeva con favore la Idd sul settore”, condividendo le motivazioni del sindacato sulla “farraginosità e burocrazia che si attiva con le modalità prescelte nel Decreto appena approvato”.

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