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Nuova Eurovita, i sindacati si mobilitano

Alla vigilia della fusione della compagnia con Ergo Previdenza e Omwi, le rappresentanze dei dipendenti sono preoccupate per il futuro dei lavoratori

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Eurovita, Ergo Previdenza e Old Mutual Wealth Italy, compagnie acquistate da Phlavia Investimenti (che fa capo alla holding britannica Cinven) il 31 dicembre 2017 diventeranno un’unica realtà. La società che nascerà dalla fusione si chiamerà Eurovita e, nelle intenzioni dell’azionista di controllo, dovrà affermarsi come un polo di eccellenza nel ramo vita, con oltre 17 miliardi di riserve lorde, una rilevante dotazione patrimoniale e una capillare rete di vendita, grazie alle sinergie operanti tra le tre compagnie.
Se sul piano finanziario è stato ormai tutto definito, sul piano dell’occupazione permangono alcune criticità. A evidenziarle, in un comunicato congiunto, sono Fisac Cgil, First Cisl, Fna, Snfia e Uilca. Secondo le rappresentanze dei lavoratori, le procedure di confronto sindacale (previste sia dalla legge, sia dal contratto collettivo nazionale di categoria in caso di fusioni) si sono chiuse con esito negativo, “a fronte della totale indisponibilità aziendale a recepire la proposta delle organizzazioni sindacali di siglare un accordo, che preveda, in caso di aggregazione tra aziende con sedi diverse, la salvaguardia dei livelli occupazionali, in linea con la tradizione del settore assicurativo”. Inoltre, le stesse sigle sindacali hanno avanzato la proposta di disciplinare su base volontaria eventuali piani di mobilità dettati da particolari esigenze di riassetto organizzativo della nuova compagnia.
“La controparte aziendale non ha voluto intraprendere alcun percorso di stabilizzazione con decorrenza successiva al 31 dicembre prossimo – scrivono i sindacati – fornendo al momento solo rassicurazioni verbali circa il futuro dei circa 300 lavoratori coinvolti nell’operazione; le stesse assicurazioni fornite ai dipendenti di Ergo Previdenza nel luglio del 2016 prima di dichiarare, a dicembre dello stesso anno, ben 67 esuberi”, si legge nel comunicato. Le segreterie nazionali, “nel tentativo di perseguire fino all’ultimo la via della ragionevolezza e del dialogo”, hanno richiesto la mediazione dell’Ania “allo scopo di favorire le condizioni per una proficua ripresa del negoziato”.

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