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La ricchezza finanziaria dei privati aumenta

Secondo l’Allianz global wealth report gli asset finanziari fanno guadagnare i privati, che però tendono al risparmio piuttosto che al reinvestimento

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Nel 2016, dopo un trend debole nell’anno precedente (+4,7%), gli asset finanziari sono nuovamente cresciuti del 7,1%, tornando alla media degli incrementi post crisi. Il dato interessante è la composizione dei nuovi flussi di risparmio: i privati hanno preferito mettere i propri capitali nelle banche piuttosto che reinvestirli, una tendenza confermata dal fatto che il numero di titoli azionari venduti è stato superiore al numero di quelli acquistati. I risultati del 2016 sono stati realizzati in gran parte nei paesi industrializzati, con un tasso medio del +5,2%. La graduatoria per asset procapite vede al primo posto gli Stati Uniti, che hanno scalzato dal vertice la Svizzera. Nel complesso la classifica vede dominare i paesi asiatici, in cui la crescita ha registrato un tasso del +15%. Il trend positivo va tuttavia bilanciato tenendo conto dell’indebitamento globale dei privati, che nel 2016 è aumentato del 5,5%, il tasso più elevato dal 2007. L’accelerazione più forte si è registrata nei paesi asiatici con un +4% rispetto all’anno precedente, portando così la regione ad una media del 17% con il picco del 23% della Cina. Oggi tale area rappresenta quasi il 20% dell’indebitamento privato globale, ponendosi quindi come un ago della bilancia che dovrebbe essere attentamente monitorato. Dallo studio emerge che lo sviluppo della distribuzione della ricchezza mondiale dall’inizio del nuovo millennio si è andato progressivamente bilanciando. Il numero di persone che possono essere fatte rientrare nella cosiddetta “classe media” è più che raddoppiato nel periodo in esame, passando da circa 450 milioni nel 2000 a oltre un miliardo oggi. La grande maggioranza (600 milioni) di questi individui proviene da situazioni più povere. Ciò nonostante siamo ancora ben lontani da una distribuzione realmente equa della ricchezza: dividendo la popolazione dei cinquanta paesi analizzati in frazioni di decimi per valore di asset finanziari netti, risulta chiaro come il 10% dei più ricchi controlli il 79% della ricchezza finanziaria netta nel mondo. 

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