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Brexit, Eiopa mette in guardia le vigilanze nazionali

Gli assicuratori che vogliono una sede in uno Stato dell'Unione Europea dovranno essere monitorati attentamente

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Eiopa non è tranquilla rispetto alle mosse degli assicuratori con sede nel Regno Unito che, a seguito della Brexit, stanno aprendo imprese in Europa. Per questo ha pubblicato un documento con l'obiettivo di promuovere la convergenza e la coerenza della vigilanza tra quegli Stati membri dell'Unione Europea che si trovano a dover autorizzare l'insediamento di compagnie che altrimenti correrebbero il rischio di essere tagliate fuori dal mercato unico. 

Eiopa fornisce orientamenti alle autorità nazionali di vigilanza, ricordando soprattutto che i principi di Solvency II restano i capisaldi per operare in Ue. Ecco quindi l'invito ai supervisori nazionali a garantire un processo di autorizzazione efficiente, che può essere sostenuto solo da risorse adeguate perché si prevede che i regolatori, magari anche l'Ivass, dovranno affrontare un aumento del numero di richieste di autorizzazione in poco tempo.

 "Non dovrebbe essere concesso alcun riconoscimento automatico delle autorizzazioni già esistenti", dicono da Eiopa, e soprattutto le imprese che intenderanno risiedere nel perimetro dell'Unione Europea dovranno dimostrare "un adeguato livello di sostanza aziendale": non saranno cioè accettati involucri vuoti, usati semplicemente come indirizzi cui farsi inviare la posta.

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