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Terremoto, rischio downgrade

Un nuovo sisma potrebbe minare la tenuta economica del Paese

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L’allarme arriva da Standard & Poor’s. Secondo l’agenzia di rating, un grande evento sismico potrebbe comportare un downgrading del livello di affidabilità del nostro debito pubblico. E considerando che il rating dell’Italia è ora a BBB-, un gradino sopra il livello spazzatura, il rischio appare sicuramente elevato. L’evidenza è stata al centro del convegno Il gap di protezione assicurativa contro le catastrofi naturali in Italia. Costruire insieme la resilienza del Paese, promosso ieri da Swiss Re negli spazi del Museo MAXXI di Roma.

I terremoti, purtroppo, non sono prevedibili. E l’unica soluzione, in questo contesto, è quella di prevenire i possibili rischi attraverso un oculato sistema di coperture. Una maggior penetrazione delle assicurazioni contro i danni catastrofali porterebbe chiari benefici: le spese per l’emergenza e la ricostruzione, finora addossati sulle spalle della fiscalità generale, potrebbero essere coperta dalle compagnie. Eppure, in Italia questa strada appare ancora poco battuta.

“È fondamentale – ha commentato Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della Protezione Civile – la collaborazione tra pubblico e privato, perché il pubblico da solo non ce la può fare e questa sinergia è fondamentale anche per contribuire alla crescita anche del sistema di protezione civile". Sulla stessa linea si pone il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, che ha annunciato l’apertura di un tavolo di lavoro sull’argomento al G7 dell’ambiente che si terrà a Bologna l’11 e 12 giugno. “Il settore ambientale – ha spiegato – non può fare a meno di un grande coinvolgimento del settore finanziario. Dobbiamo iniziare a parlarne anche con quel mondo assicurativo che voglia pensare a prodotti innovativi”.

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