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Ddl concorrenza, arriva il via libera dal Senato

Tra le novità sull’Rc auto, una stretta sui falsi testimoni e sconti obbligatori per chi installa una black box

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Due anni. È il tempo trascorso dall’avvio dell’esame in Parlamento del ddl Concorrenza, che ieri ha ottenuto il sì dall’aula del Senato: ora tornerà alla Camera, dove era già stato approvato in prima lettura nell’ottobre 2015. Il provvedimento approvato ieri è stato inserito in un maxiemendamento che in buona sostanza sostituisce il testo che era stato licenziato dalla commissione Industria del Senato lo scorso 2 agosto. Sono molti i settori toccati dal provvedimento: dall’Rc auto all’energia, dalle banche alle Poste, dai professionisti alle farmacie, dal turismo ai servizi di trasporto. Diverse sono le novità previste per il settore assicurativo, a partire da nuove norme anti-frode e a una stretta contro i falsi testimoni: in caso di incidenti con danni soltanto alle cose, il danneggiato dovrà comunicare i nomi dei testimoni già nella "denuncia di sinistro" o, comunque, nel "primo atto formale nei confronti della assicurazione". Durante il processo civile, il giudice segnalerà alla Procura testimoni che compaiono in più di tre incidenti degli ultimi cinque anni. Una banca dati dei sinistri aiuterà a smascherare questi testimoni di professione, che si immaginano falsi.
C’è il controverso tema degli sconti obbligatori per coloro che permettono alla compagnia assicurativa di controllare lo stato di salute della vettura assicurata, di installare una black box sulla vettura o di collocare un dispositivo che impedisce alla persona di accendere il motore se ha bevuto troppo. I criteri per applicare la scontistica saranno, comunque, indicati dall’Ivass, a cui spetta anche la verifica. Nel caso di mancato sconto sono previste sanzioni amministrative per le assicurazioni da 5mila euro a 40mila euro.
Sono previste, inoltre, delle disposizioni per gli intermediari: viene imposto agli agenti di comunicare ai clienti “in modo trasparente ed esaustivo” tutte le tariffe delle compagnie assicurative per le quali lavorano, in modo che l’assicurato possa scegliere la più conveniente. I premi a cui si farà riferimento sono quelli che compaiono banche dati ufficiali dell'Ivasse del Mise. Il cliente, poi, dichiarerà in forma scritta di aver ricevuto il massimo possibile delle informazioni: senza questa firma, il contratto assicurativo può essere annullato.
Relativamente agli altri rami danni, passa quello che è stato un’altra misura molto criticata dagli agenti: l’abolizione del tacito rinnovo. “Le polizze assicurative del ramo danni di ogni tipologia, alla loro scadenza, non possono essere rinnovate tacitamente”, si legge nel testo approvato dal Senato.
“L’obiettivo di questa legge – ha spiegato il relatore del ddl Concorrenza, il senatore Pd Salvatore Tomaselli - è l’ambizione di rimuovere le barriere che esistono nella produzione di beni e servizi, e di mettere mano a una legislazione ormai superata, figlia di un’altra epoca, senza oneri per il bilancio ma mettendo invece in campo regole nuove che costituiscano opportunità per chi vuole cimentarsi in nuove sfide imposte dai tempi. Certo ci sono temi che mi sarebbe piaciuto inserire, a partire dalla mancata regolamentazione delle lobby e della definizione di regole per l’economia digitale, con tutto il suo bagaglio di app della sharing economy che deve essere reso sempre più fruibile al cittadino/consumatore”. Secondo Tomaselli, le colonne portanti della legge sono le misure per il settore energetico e le liberalizzazioni che investono il mercato assicurativo: su quest’ultime il senatore sostiene che il provvedimento fornisce “norme più trasparenti, che da un lato pongono fine a quei sistemi di truffa ormai stratificati ai danni delle compagnie, e dall’altro rendono possibili misure a favore dei consumatori virtuosi non più costretti a pagare tariffe altissime e differenti da regione e regione, non giustificate da esigenze di mercato. Significative, inoltre, sono anche gli interventi nel settore delle professioni, quali notai, avvocati, farmacisti e altri. Credo - ha concluso Tomaselli – che non possiamo chiudere gli occhi alle innovazioni che la tecnologia impone, perchè non si può fermare l’acqua con le mani, ma occorre invece, come fa il ddl concorrenza, abbattere le barriere e rendere fluidi i mercati”.


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