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Chi assicura l’auto autonoma?

Negli Stati Uniti il dibattito su questi temi sta entrando nel vivo

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Non si sa esattamente quando, ma pare una prospettiva inevitabile. La diffusione delle auto a guida autonoma propone già diversi interrogativi sul ruolo dell’assicurazione in caso di incidenti. Chi sarà considerato responsabile dell’incidente? Il dibattito si sta accendendo in uno dei Paesi che più sta scommettendo su questa nuova tecnologia: gli Usa. Come riporta il quotidiano Detroit News, un gruppo di difesa dei consumatori ha avviato il programma Safe autonomous vehicles (Save) e sta sollecitando le case interessate (Audi, Bmw, Daimler, Fca, Ford, Gm, Honda, Land Rover, Lyft, Nissan, Porsche, Tesla, Toyota, Uber, Volvo e Volkswagen) a fare chiarezza sul fatto che saranno i costruttori e i gestori dei servizi ad assumersi la responsabilità per incidenti che vedono coinvolto un mezzo completamente autonomo.  Il dibattito ha preso vigore da qualche giorno, da quando Apple ha segnalato di aver ottenuto dallo Stato della California il permesso per effettuare test con tre auto a guida autonoma.  Due anni fa, Volvo aveva comunicato, per voce del presidente e ceo, Hakan Samuelsson, di essere disposta ad assumersi la responsabilità per incidenti che coinvolgono proprie auto a guida autonoma. “Volvo accetterà la piena responsabilità – aveva detto Samuelsson – ogni volta che una delle sue vetture si muove in modalità autonoma”. Il ceo di Volvo aveva però affermato la possibile esistenza di “circostanze attenuanti” che potrebbero sottrarre le auto a guida autonoma fuori dal campo di responsabilità dell’azienda, come ad esempio il cyber crime. Ora tuttavia, scrive il Detroit News, su sollecitazione del movimento di difesa consumatori che ha varato Save, la casa svedese sembrerebbe non aver voluto confermare quanto era stato anticipato nel 2015. Da parte di General Motors è arrivata invece una precisazione sulla necessità di mettere a punto un preciso quadro normativo. Harry Lightsey, direttore esecutivo della global connected-customer public policy di Gm, ha infatti detto che la sua azienda “ritiene le leggi esistenti sull’assicurazione decise dagli Stati siano sufficienti per le automobili a guida autonoma”. Lo Stato del Michigan - ricorda il DetroitNews - ha emanato lo scorso anno una serie di norme messe a punto per consentire ampia libertà alle case automobilistiche nei test dei veicoli a guida autonoma sulle strade pubbliche e, nello specifico, la legge precisa che “i sistemi informatici che guidano in modo autonomo le auto senza un operatore umano sono da considersi al pari del guidatore se sono in grado di soddisfare elettronicamente tutti gli atti fisici richiesti ad un driver”. Questo argomento - ha commentato Jeff Cranson, portavoce del Dipartimento dei Trasporti del Michigan, “è un tema chiave per il Council on Future Mobility, che è stato creato nel mese di dicembre” ma anche detto che “i membri si sono riuniti una sola volta fino ad ora e senza emettere raccomandazioni”.

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