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Falsi incidenti, tre arresti e 123 indagati a Taranto

Gli episodi nel mirino sono 39: 635mila euro l’ammontare complessivo delle frodi

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Tre persone arrestate e 123 indagate. È l’esito di un indagine condotta congiuntamente dalla Polizia stradale e dalla Guardia di Finanza di Taranto su una serie di finti incidenti stradali inscenati per ottenere risarcimenti non dovuti. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta figurano avvocati, titolari di centri sanitari di diagnostica e fisioterapia, persone danneggiate ma in modo fittizio da incidenti stradali oppure  reclutate all’occorrenza nel ruolo di falsi testimoni nei conseguenti procedimenti giudiziari: civili e penali.
Gli episodi finiti nel mirino degli inquirenti sono in tutto 39, per una truffa ai danni delle imprese assicurative che ammonterebbe a circa 635 mila euro. Il provvedimento cautelare, disposto dal gip del Tribunale jonico, Giuseppe Tommasino, su richiesta del sostituto procuratore Marina Mannu, riguarda il titolare di un’agenzia di pratiche di infortunistica stradale con sede a Taranto e i suoi due figli, che operano nello stesso settore. L’accusa è di associazione a delinquere, finalizzata alla truffa.

Il backstage dei falsi incidenti

L’inchiesta ha portato a individuare un’organizzazione criminale ben strutturata che ha beneficiato di risarcimenti indebiti da 17 diverse compagnie. I 39 falsi incidenti avrebbero garantito indennizzi basati su presupposti falsi sia completamente (tamponamenti fittizi, ricostruzioni cartolari con guidatori compiacenti e diagnosi mediche  false),  sia parzialmente (sinistri stradali con falsi feriti e pregresse lesioni personali denunciate come riconducibili all’incidente).
Gli introiti dei singoli risarcimenti venivano poi suddivisi: il 50% andava ai promotori dell’organizzazione delinquenziale e la restante parte a compensare i vari attori della filiera illecita. I conseguenti accertamenti bancari e patrimoniali eseguiti nei confronti del sodalizio criminale hanno consentito di contestare il reato di riciclaggio nei confronti di due persone che hanno agevolato l’acquisto da parte del titolare dell’agenzia di una villa del valore di 150mila euro, attraverso operazioni tali da ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro.
In sostanza, i due cointestatari di rapporti bancari su cui venivano veicolati i risarcimenti di due falsi  incidenti, hanno stipulato successivamente contratti preliminari di compravendita fittizia di immobili con il titolare dell’agenzia, corrispondendo a lui, a titolo di  acconto,  le somme occorrenti per l’acquisto della villa. L’immobile è stato sequestrato su disposizione del gip.

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