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Assicurazioni, le stime di Standard & Poor’s per il 2017

L’agenzia di rating prevede performance in miglioramento per il settore italiano

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L’andamento del settore assicurativo italiano nel 2017 si manterrà in linea con le performance dell’anno appena concluso. È quanto prevedono gli analisti di Standard & Poor’s, che nel corso della conferenza annuale 2017, svoltasi oggi a Milano, hanno tracciato i trend che caratterizzeranno il nuovo anno, sia a livello macro ed europeo, sia, più dettagliatamente, relativamente all’Italia.

Vita, bene nonostante i bassi tassi


Per quanto riguarda il settore assicurativo vita, la previsione è che i minori rendimenti degli investimenti saranno mitigati da una graduale crescita della quota di polizze unit-linked.  L’agenzia di rating ricorda come ci sia stata, negli scorsi cinque anni, una significativa volatilità nei trend della raccolta, e stima che i premi vita cresceranno di circa il 3% nel 2017, anche alla luce della volatilità dei mercati finanziari, elemento che sta riducendo gli appetiti di rischio dei risparmiatori italiani. In questo scenario, le polizze vita tradizionali beneficiano ancora di una percezione di sicurezza, con un valore costantemente maturato attraverso gli anni di crisi.
L’introduzione di Solvency II combinata con i bassi tassi di interesse sta incentivando gli assicuratori a spingere per una crescita delle polizze unit-linked.

Danni, ci sono prospettive di crescita

Sul fronte del settore danni, la profittabilità ha avuto un picco nel 2015, in quanto ha  beneficiato del buon andamento delle riserve tecniche non auto. Nel biennio 2016-2017 la profittabilità avrà però un graduale deterioramento per via di una maggiore frequenza sinistri e per l’aumento delle spese operative. La redditività non-auto dovrebbe ritornare nella media quinquennale dei combined ratio.
Il rischio prodotto del settore danni si è ridotto. Secondo S&P, il costo dei sinistri per le lesioni fisiche sembra aver raggiunto il suo picco. La stretta attuata dal governo Monti nel 2012 sulle lesioni di lieve entità, che ha previsto ci fossero evidenze mediche per certificare le lesioni lievi, ha avuto un effetto positivo sul settore. Inoltre, ricorda l’agenzia di rating, per combattere le frodi, “l’Italia può vantare il più alto indice nel mondo di veicoli che montano una black box, con circa il 14% dei veicoli privati circolanti”. Oltre a ciò, aggiunge S&P, “gli assicuratori italiani sono stati disciplinati nel mantenere gli standard di sottoscrizione”.
Per quanto riguarda le prospettive di crescita, i premi danni hanno avuto una flessione nel 2016, ma S&P si aspetta un recupero tra l’1% e il 3% nel 2017. L’agenzia di rating crede che nel 2017 ci sarà pressione sul prezzo, e si aspetta premi auto stabili.
Con i premi danni a solo il 2% del Pil nominale 2015, l’Italia mantiene una significativa crescita potenziale sul lungo termine, comparata con altri mercati europei (la media europea della penetrazione dell’assicurazione danni è pari al 2,8%). Infine, il 2,6% di crescita dei premi non auto nella prima metà del 2016, osserva S&P, è un  segnale della tendenza di privati e imprese a espandere le proprie coperture assicurative.

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