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Popolare di Vicenza contesta il recesso di Cattolica

Il gruppo assicurativo veronese, il mese scorso, aveva chiuso unilateralmente gli accordi di bancassurance con Bpvi

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La Banca Popolare di Vicenza contesta l’esercizio del recesso di Cattolica Assicurazione dagli accordi di bancassicurazione con Bpvi. La decisione di porre fine alla partnership era stata annunciata dal gruppo assicurativo veronese lo scorso 4 agosto con un comunicato in cui Cattolica sottolineava come il diritto di recesso unilaterale fosse “espressamente previsto da una clausola contrattuale”, specificando che la decisione faceva seguito “alla intervenuta trasformazione della forma giuridica della stessa banca da cooperativa a società per azioni”.
L’amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, ha detto di non volere lo “scontro frontale” e di aver registrato da parte di Cattolica una “disponibilità a sedersi al tavolo per vedere se un accordo commerciale può essere definito su basi nuove. Ma – ha aggiunto – non abbiamo limiti a sederci ad altri tavoli” per cercare nuovi partner. “Dopo la lettera di recesso ho scritto a Cattolica una lettera in cui abbiamo sostenuto che questa cosa non era nelle loro possibilità ed era stata inopinatamente esercitata”, ha affermato Iorio, aggiungendo che “loro hanno perso 50 milioni” con l’investimento nelle azioni della Bpvi, “noi 230 milioni” a causa della svalutazione della quota in Cattolica, ha ricordato l’ad.

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