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Insurance Europe scettica sul passaporto Ue dei servizi

La federazione ritiene sia improbabile che lo strumento permetterà di ovviare ad alcune differenze tra Stati membri del mercato unico

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Si è chiusa la pubblica consultazione indetta dalla Commissione Europea su come rendere più facile la fornitura di servizi professionali all’interno dell’Ue. Tra le varie opzioni che l’organismo di governo dell’Unione Europea ha messo in campo c’è anche la creazione di un passaporto europeo dei servizi, valido per il mercato unico. 
Secondo la commissaria Ue all’industria, Pmi e imprenditoria, Elbieta Biekowska, "grazie a questo passaporto europeo, i fornitori di servizi potranno espandere la propria attività all’interno del mercato unico con minor burocrazia e costi inferiori". 

Insurance Europe, che ha risposto alla pubblica consultazione, ha sottolineato che le diverse esigenze di assicurazione tra gli Stati membri derivano da una normativa di responsabilità nazionale, requisiti nazionali per i professionisti e spese locali che influenzano gli importi dei risarcimenti: per questo, la federazione sostiene sia improbabile che il passaporto permetterà a un fornitore di servizi di ovviare a queste differenze. Il miglior modo che ha il settore assicurativo per proteggere i fornitori di servizi che desiderano offrire la loro professionalità oltre confine è quello di poter avere un migliore accesso alle informazioni riguardanti i requisiti professionali in altri Stati membri. 

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