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Il rischio reputazionale spaventa le aziende europee del lusso

Insieme a quello ambientale, ai viaggi d'affari, alla supply chain e alla responsabilità degli amministratori. Ace ha monitorato le minacce più temute delle case produttrici di beni di alta gamma in Europa

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Rischio reputazionale, questione ambientale, rischi legati ai viaggi d'affari e responsabilità di dirigenti e amministratori sono le minacce in cima alle priorità delle aziende europee del lusso, secondo una ricerca del gruppo Ace, condotta su un ristretto campione di 45 aziende del settore. 
Lo studio è stato realizzato in collaborazione con Longitude Research e ha coinvolto 45 risk manager di aziende europee con ricavi annui compresi tra i 250 milioni di dollari e oltre un miliardo. Grande sensibilità è stata riscontrata per il rischio reputazionale anche durante i colloqui suppletivi che la società di ricerca ha avuto con vari dirigenti d'azienda esperti nella gestione dei rischi nei beni di lusso.

Le aziende luxury ritengono di andare incontro a maggiori rischi per la loro reputazione rispetto a quelle di altri settori: circa il 75% dei risk manager ha confermato che la reputation è il bene più prezioso per l'azienda, mentre l'80% ha sottolineato che il rischio per la reputazione è quello più difficile da gestire.
I risk manager (60%) hanno spiegato che il rischio reputazionale è sempre più complesso da mitigare, perché la globalizzazione ha incrementato l'interdipendenza delle minacce. Secondo i responsabili dei rischi mancano strumenti e procedure, un budget adeguato, il tempo e risorse umane con capacità mirate.

Salvaguardare l'ambiente, ma anche i viaggi d'affari
Tuttavia, per quanto sentito, il rischio reputazionale non è tra le prime tre minacce emergenti "in grado di provocare un significativo impatto finanziario per le aziende del lusso nel corso dei prossimi due anni": molto temuti sono il rischio ambientale, i viaggi d'affari e le D&O. L'inquinamento atmosferico, la distruzione degli habitat, delle specie protette e la scarsità di risorse idriche sono in cima alle preoccupazioni degli azionisti delle aziende intervistate: quali azioni dovranno essere intraprese per gestire questo rischio? Quali le risorse da impiegare? Queste le domande cui, nei prossimi anni, i risk manager dovranno rispondere. 

Oltre il 90% delle aziende coinvolte nella ricerca ha sottolineato l'importanza della gestione dei rischi connessi ai viaggi d'affari, soprattutto in questa fase di grossa espansione in mercati come l'Asia, l'America Latina e il Medio Oriente. Nonostante lo sviluppo di nuove tecnologie, come le videoconferenze e l'invio di documentazioni digitali, il viaggio d'affari resta centrale nei rapporti di lavoro delle aziende del lusso. Spostarsi in mercati sconosciuti aumenta l'alea del rischio e, di conseguenza, sono richieste più risorse e capacità per mitigarlo.

Le paure dei manager
Oltre il 70% dei risk manager interpellati rivela che la dirigenza si sente sempre più esposta a rischi e chiede un monitoraggio delle coperture assicurative dedicate. I due principali ambiti di preoccupazione per i dirigenti e gli amministratori sono la corruzione e gli errori di rendicontazione, citati entrambi da oltre la metà degli intervistati.

Infine, appena sotto il podio dei pericoli più temuti s'inserisce il rischio supply chain. Una minaccia sempre più sentita dal settore dei beni di lusso, perché le catene dei fornitori sono sempre più lunghe e complesse e quindi a rischio interruzioni. Informazioni mancanti, telecomunicazioni che saltano o guasti tecnologici, ma anche il mancato rispetto delle normative ambientali, barriere legali legate alla costruzione: sono questi gli eventi più temuti che possono compromettere la catena di produzione di un'azienda.

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