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Fonsai, archiviate le accuse ad Alberto Nagel

Firmò il cosiddetto papello con Salvatore Ligresti. Cade l'imputazione di ostacolo all’attività di vigilanza

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Si chiude qui la vicenda del cosiddetto papello sottoscritto dall’ad di Mediobanca, Alberto Nagel e da Salvatore Ligresti, durante i momenti più convulsi dell’affaire Fonsai. La procura di Milano, oggi, ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di ostacolo all’attività di vigilanza contestata a Nagel e Ligresti. Il gip Roberto Arnaldi ha accolto la richiesta scrivendo la parola fine su un caso che è sembrato da subito poco consistente.  

Il patto segreto tra Nagel e l’ingegnere di Paternò sarebbe stato siglato il 17 maggio 2012, nel pieno delle trattative (e delle indagini) sul futuro della galassia Ligresti. Secondo le ricostruzioni del Pm che si occupò della questione, Luigi Orsi, la famiglia avrebbe cercato di ottenere benefici economici, benefit e prebende per uscire dalla gestione del gruppo che allora comprendeva le assicurazioni Fondiaria Sai, Milano Assicurazioni e la cassaforte di famiglia Premafin. 

Fin da subito, Mediobanca e Nagel hanno respinto tutti gli addebiti, ricordando che né l’ad, né Piazzetta Cuccia avevano la possibilità di ottemperare le richieste di Salvatore, Jonella, Maria Giulia e Paolo, in quanto ormai asset posseduti da Unicredit e Unipol. 

La firma di Nagel presente effettivamente sul papello era stata apposta solo per presa visione e per procedere più speditamente con le operazioni in quel momento in fieri tra Fonsai, le banche creditrici e via Stalingrado. 

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