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Il ruolo dell’Africa per le imprese italiane

Presentate le evidenze emerse dalla guida rischio Paese 2015, redatta da Coface in collaborazione con Confindustria Assafrica

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Presentato a Milano, nell’ambito della XIV edizione della Conferenza Rischio Paese di Coface, organizzata per la prima volta con il patrocinio di Confindustria Assafrica, il report annuale per la valutazione del rischio sistemico in 160 Paesi del mondo. 

Dal dibattito è emerso come, a reagire meglio alla recente congiuntura economica, siano state le imprese esportatrici facendo registrare una ripresa più veloce rispetto alle realtà operative solo sul mercato domestico. L’apertura dei lavori, con la moderazione del giornalista Attilio Geroni, caporedattore Esteri del Sole 24 Ore, è stata affidata al country manager di Coface in Italia, Ernesto De Martinis, che ha presentato le evidenze emerse dalla Guida Rischio Paese 2015. 

Opportunità e rischi nelle diverse aree del mondo sono stati, invece, gli argomenti dell’overview tracciata dal Julien Marcilly, chief economist di Coface. Mentre internazionalizzazione, nuovi mercati ed attrattività dei Paesi dell'area Mediterraneo e Africa in termini di destinazioni privilegiate per progetti di investimento stranieri diretti (Fdi), sono stati al centro della relazione illustrata da Andrea Paliani, managing director advisory services Emea di Ey, presentando il recente report BaroMed2015 – The Next Opportunity. La conferenza si è chiusa con la tavola rotonda dal titolo Focus Africa: rischi e opportunità di business per le imprese italiane. Introdotto da Vincent Castel, chief country economist for North Africa, African Development Bank, il dibattito ha analizzato le opportunità ed i rischi del continente con la partecipazione di: Antonio Marchitelli, region manager mediterraneo e Africa di Coface, Pier Luigi d’Agata, direttore generale Confindustria Assafrica & Mediterraneo, e Carlo Marini, executive vice president global head of group clients internationalization UniCredit.

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