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L’autocritica delle associazioni: “Bisogna fare rete”

Al convegno sullo stato del consumerismo rieletto presidente di Konsumer Italia Fabrizio Premuti

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A margine del primo congresso nazionale di Konsumer Italia, Fabrizio Premuti è stato rieletto alla carica di presidente. Durante la due giorni di Congresso sono sono stati rinnovati anche gli incarichi dirigenziali, con lo scrutinio monitorato in tutte le fasi da osservatori di Acu e Mdc. Il tema in agenda del convegno è stato Il Rinascimento del consumerismo italiano, limiti del presente, gli auspici per il futuro. Tra le questioni sollevate e discusse durante il dibattito è emersa anche un’autocritica da parte delle associazioni.  “Manca la comunanza di interessi collettivi”,  ha evidenziato il presidente di Codici Luigi Gabriele. Anche Antonio Longo, presidente di Mdc, ha rilevato la necessità di “stringere collaborazioni e alleanze per superare le forti carenze organizzative e risolvere i problemi reali dei consumatori: abbiamo bisogno di allargare la platea con energie nuove come Konsumer”. 

Il presidente di Codacons Gianluca Di Ascenzo, ha invece focalizzato l’attenzione sull’Europa: “L’Ue ha richiamato l’Italia perché non offre ai consumatori una sufficiente consapevolezza dei propri diritti, l’Europa ci considera al livello della Croazia dal punto di vista consumeristico. Dobbiamo modificare il nostro modo di lavorare: l’ingresso di Konsumer in questo mondo litigioso può stimolarci per raggiungere maggiori risultati”. Gli ha fatto eco il presidente della Fondazione Consumo Sostenibile, Paolo Landi: “I consumatori italiani devono essere più presenti al livello europeo, purtroppo i loro diritti oggi sono subordinati al mercato anche in Europa; ma è lì che bisogna lavorare”. Ha parlato di mancanza di politica per il consumerismo Carlo Pileri, portavoce de IConsumatori. Mentre sulla “mancanza di progettualità e consumerismo troppo mediatico” si è espresso anche Gianni Cavinato, presidente Acu.  Sulla stessa linea il presidente di Konsumer Premuti: «Se vogliamo rilanciare il movimento consumerista, dobbiamo prenderci la responsabilità di fare indirizzo, scegliendo e premiando le aziende sane che eccellono”. 

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