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Rc sanitaria, le proposte dell’Ania

L'analisi e le proposte in materia del direttore generale Dario Focarelli

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Da oltre un decennio il ramo assicurativo della responsabilità civile sanitaria sta registrando, in modo sistematico, ingenti perdite. Tra il 2001 e il 2012 il costo dei sinistri in ambito Rc sanitaria ha ecceduto i premi raccolti in media del 50% nelle coperture per i medici, e del 72% in quelle per le strutture. Numeri allarmanti quelli sottolineati dal dg dell’Ania, Dario Focarelli che ha ricordato anche come il costo dei sinistri per le strutture sanitarie sia parecchio elevato: nel 2013 questo era pari, in media, a 107 euro per ricovero. Il preoccupante aumento, in Italia, delle denunce connesse con la malpractice medica “ha importanti ricadute negative sulla spesa sostenuta dal Servizio sanitario nazionale, sugli equilibri tecnici del ramo Rc sanitaria e, in ultima analisi, su medici e strutture”, osserva Focarelli secondo cui è tuttavia possibile mettere in campo “soluzioni di policy per mitigare l’impatto del fenomeno”, mirate a una drastica riduzione dei sinistri intervenendo su più fronti. “Nel campo della prevenzione sarebbe opportuno predisporre misure volte a diffondere una maggior cultura del rischio – spiega il dg dell’Ania -  incentivando l’adozione di protocolli di risk management presso le strutture e i professionisti. Da più parti – aggiunge Focarelli – si ritiene poi che l’impianto giuridico sottostante necessiti di una profonda revisione partendo da una rivisitazione del concetto di responsabilità, la cui dilatazione ha contribuito non poco in questi anni all’aumento dei costi della malpractice medica”.  Infine, per ridurre l’alto grado di incertezza sull’entità dei sinistri, “sarebbe auspicabile l’introduzione di limiti e la standardizzazione dei danni non patrimoniali, nonché l’incentivazione al ricorso a forme alternative di risoluzione del contenzioso”. Focarelli ricorda come la recente legge Balduzzi (2012) affronta parte di queste problematiche, (benché solo sul piano programmatico), e che, a distanza di quasi tre anni il relativo provvedimento attuativo deve ancora essere emanato. “In particolare rimane inapplicata la norma con cui la legge aveva stabilito, per il risarcimento dei danni biologici, il ricorso alle medesime tabelle previste per il pagamento dei danni conseguenti alle lesioni gravi nella Rc auto. Peraltro – conclude il dg dell’Ania – si tratta di un adempimento di cui il settore assicurativo attende l’esecuzione a ormai dieci anni dalla sua previsione normativa”.


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