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Paradisi fiscali sempre meno popolati

Merito di spese di viaggio alte, cambiamento dei regolamenti assicurativi e agevolazioni nuove rispetto al decennio scorso

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Secondo il Captive Benchmarking report, realizzato da Marsh, nell'ultimo decennio è diminuita sensibilmente la percentuale di aziende proprietarie di captive che sceglie l'offshore. Il report, presentato alla conferenza annuale della Risk and insurance management society, si è basato su un campione di 1.200 compagnie assicurative captive e ha evidenziato come nell'ultimo decennio sia avvenuta una sostanziale inversione di tendenza. 

Mentre dal 1991 al 2000 il 65% delle captive nascevano in Paesi offshore, come le Isole Cayman e le Bermuda, dal 2001 ad oggi il 52% dei nuovi proprietari di captive preferisce l'onshore. La tendenza verso una più equilibrata ripartizione di domicili onshore e offshore - ha commentato Michael Cormier, ceo di Marsh Risk Solutions - è dovuta a molti fattori tra cui le spese di viaggio, il cambiamento dei regolamenti assicurativi e alcune agevolazioni fiscali". 

Tra i numerosi spunti di interesse della ricerca l'aumento dei multi-owner captive e - soprattutto negli ultimi quattro anni - l'incremento delle costituzione di captive nel settore della sanità, passate dall'11% del 2008 al 18% di quest'anno. Le istituzioni finanziarie rimangono comunque i maggiori captive owners con una quota del 21%, rispetto al 20% del 2008.

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