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Ania, verso un impegno sempre maggiore per la crescita del Paese

È pronta una proposta per un ingresso deciso nella gestione delle catastrofi naturali, a cui faranno seguito anche altre iniziative per rilanciare il ruolo delle assicurazioni nel finanziamento dell'economia italiana

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Dopo un 2012 positivo, anche il 2013 dovrebbe consolidare il buon risultato netto per le compagnie di assicurazione. Ma nel contesto economico nazionale, le incertezze legate all'economia reale, alla crisi dei consumi, all'erosione del risparmio e alla disoccupazione continueranno a pesare, soprattutto nel mercato danni. Quest'ultimo è previsto in contrazione ulteriore, dopo la performance negativa dell'anno scorso (-2,8%), anche per via del calo dei premi nell'Rc auto, dovuto alle note questioni legate all'abbassamento della frequenza sinistri e alla congiuntura. Per l'auto, l'Ania prospetta un raffreddamento delle tariffe pari al 6% a fine anno, al netto di azioni decisive da parte del legislatore o del regolatore di settore.

NUOVE E SIGNIFICATIVE PROPOSTE

Azioni decisive, come ha richiamato, ancora una volta, il presidente dell'Ania, Aldo Minucci, durante la presentazione a Milano del volume L'assicurazione italiana 2012-2013. Ma l'evento è stato anche l'occasione per chiedersi cosa potranno fare, in prima fila, le compagnie per far crescere il Paese, o quantomeno per arginare questa emorragia di ricchezza che ormai dal 2008, come mostrato dai vari tecnici dell'associazione, sta dissipando valore. Sul fronte delle cose da fare, Minucci ha annunciato l'intenzione di presentare al Governo nuove e significative proposte sul tema delle catastrofi naturali".
L'Ania pensa di poter ridurre del 50% l'onere a carico dello Stato, attraverso un'assicurazione privata che gravi per il restante 50% sulle spalle del singolo individuo. In questa collaborazione tra pubblico e privato, sullo sfondo, resterebbe comunque lo Stato come riassicuratore di ultima istanza. "Per questo - ha precisato Minucci - è necessaria una diversa deducibilità fiscale e un abbassamento del prelievo statale sulle polizze". Una questione che rientra quindi a pieno nell'ottica di impegno dell'assicurazione per la protezione del cittadino, ma che potrebbe essere affrontata solo a seguito di un cambio di mentalità, "dopo il superamento di ideologismi e diversità".

PER L'RC AUTO, UN CAMBIO CULTURALE
In questo tema rientrano anche le posizioni contrastanti sul grande tema dell'Rc auto, che spesso fagocita tutti i discorsi pubblici intorno ai rischi. Minucci, rivendicando un "ruolo propositivo per l'assicurazione", ha ribadito che, "con i due adeguamenti proposti da Ania, il risparmio sui premi sarebbe pari a un ulteriore 5%". Le due questioni fondamentali per le compagnie sono l'approvazione delle tabelle per il danno grave alla persona e l'utilizzo massivo della scatola nera, impiantata di serie nelle auto.
Delle tabelle si è già detto praticamente tutto: quelle che dovevano essere approvate nell'ultimo consiglio dei ministri del Governo Monti, poi bloccate, avrebbero portato a un risparmio per le compagnie del 10%, ma soprattutto avrebbero fissato il primato della legge sulla giurisprudenza.
La questione della scatola nera è più complessa: "la black box - ha detto Minucci - rappresenterebbe anche una svolta culturale, l'innesco di un processo virtuoso che coinvolgerebbe la sanità pubblica, la quale si troverebbe a gestire molti meno incidenti".

RAMO VITA: STIMA +15% NEL 2013
Per quanto riguarda il settore vita, invece, i numeri confermano una netta inversione di tendenza. La stima per il 2013 è quella di un +15% nella raccolta e un incremento ulteriore della redditività, che nel 2012 aveva già toccato i 5,1 miliardi di euro. D'altra parte, in questi anni di crisi, i prodotti di risparmio delle assicurazioni hanno mantenuto una media di ritorni del 3,5%, segno di un settore, ha detto Minucci, "che ispira fiducia".

COME E DOVE INVESTIRE
Partendo da quanto detto in mattinata dal ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che aveva prospettato una rivalutazione delle cartolarizzazioni e incentivi per il finanziamento degli investimenti a lungo termine per infrastrutture e Pmi, con "regole meno stringenti per assicurazioni e fondi pensione", si è svolta una tavola rotonda tra importanti rappresentanti delle compagnie. Giacomo Campora, direttore generale di Allianz Italia ha proposto su questo tema che le Pmi, per finanziarsi, emettano minibond. Ma non basta: "le banche sul territorio - ha precisato il dg - creino strumenti investibili e con garanzie. Perché le assicurazioni sono pronte a esporsi in questo senso, ma non hanno l'expertise per valutare il credito: si è già pensato, ma con scarsi risultati, alle agenzie di rating per le Pmi".

UN PAESE OPACO
Le compagnie non chiedono garanzie dallo Stato, ma almeno un orizzonte di pianificazione di un quinquennio, il tempo minimo per un investimento di lungo termine per le assicurazioni. "Vogliamo sapere - ha continuato Campora - come sarà l'Italia tra cinque anni: serve un visione prospettica minima. Un investitore straniero è più attratto da un Paese che abbia una visione a lungo termine: cosa che la classe dirigente attuale non sembra in grado di dare".
Anche da una realtà più piccola, come Reale Mutua, arriva la richiesta di più stabilità. "Difficile anche proporre contratti a lungo temine per incentivare il risparmio", ha confermato Luigi Lana, direttore generale della mutua di Torino. Ma qualche cosa già si può fare. Reale Mutua, insieme al Comune di Torino, ha in cantiere una serie di investimenti immobiliari, tra cui la nuova sede operativa. "Sappiamo - ha continuato - di avere le capacità per fare di più: ma le compagnie non sono scommettitori, sono investitori nel rischio, in un impianto di regole chiare e stabili".

RISPARMIO GESTITO TRA TFR E PATTI GENERAZIONALI
I dati del settore vita, tra le tante cose, sembrano ribadire anche una rinnovata fiducia degli investitori nel risparmio gestito, che le compagnie dovranno essere brave a cogliere senza ripetere gli errori del passato. "Quei prodotti semplici, nuovi, flessibili e diversificati - ha spiegato Andrea Mencattini, ad di Alleanza Toro - sono scelti dal consumatore. Un esempio sono i Pip, gli unici prodotti di previdenza che crescono, proprio per questi motivi". Alla base c'è anche una più consapevole educazione finanziaria dei clienti: il senso è che i risparmiatori sanno benissimo dove investire. "Per aumentare l'attrattiva della previdenza complementare - ha concluso Mencattini -, si potrebbe consentire la reversibilità della cessione del Tfr e un patto generazionale tra nonni e nipoti".

SORPRESE PER LA DISTRIBUZIONE
Maurizio Cappiello, direttore generale di Axa Assicurazioni, ha sottoscritto quanto detto dal numero uno di Alleanza Toro, aggiungendo che lo scatto reale, nella previdenza, potrà avvenire solo attraverso un cambiamento radicale: che passa anche dalla distribuzione. "Le polizze Ltc, per esempio - ha sottolineato - prodotto in cui Axa ha creduto molto, non sono state seguite bene a livello di distribuzione: su questo è necessario fare di più. È ancora difficile, oggi, per l'agente, vendere qualcosa oltre l'Rc auto. Ecco perché la qualità e la formazione del distributore è essenziale".
Poco si è discusso sulla distribuzione, forse perché già se ne parla tanto. Vittorio Verdone, direttore centrale dell'Ania, ha però accennato a possibili sorprese: "Saremo stupiti - ha rivelato - dello spostamento delle quote di mercato dell'Rc auto verso la vendita diretta, via internet. Ci dovremmo quindi porre seriamente la domanda: esiste ancora l'agente come lo conosciamo?"

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