Asvis chiede più impegno per il clima
Le associazioni imprenditoriali italiane, in un position paper, chiedono maggiori sforzi sul fronte della transizione ecologica
Le associazioni imprenditoriali italiane riaffermano il proprio impegno per la transizione ecologica e chiedono al governo un cambio di passo esprimendo il loro punto di vista nel position paper dell’Asvis intitolato: Le sfide della transizione. Lo sviluppo sostenibile e il contributo delle imprese. L’Asvis, alleanza che riunisce dieci associazioni imprenditoriali (Alleanza delle Cooperative Italiane, Confagricoltura, Confartigianato Imprese, CIA-Agricoltori Italiani, Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Confcommercio, Confindustria, Federazione Banche Assicurazioni e Finanza, Unioncamere, Utilitalia), ha presentato il documento ieri.
Per accelerare la transizione le organizzazioni imprenditoriali indicano quattro ambiti strategici su cui intervenire con urgenza. Sul fronte della lotta alla crisi climatica, le imprese chiedono incentivi mirati, una riforma della bolletta che riduca gli oneri parafiscali e la destinazione vincolata dei proventi dell'Ets a progetti di decarbonizzazione. Per garantire un accesso equo e competitivo a energia e risorse, le associazioni ritengono prioritario semplificare le autorizzazioni per le rinnovabili e accelerare la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Sul fronte idrico chiedono una governance più solida, nuovi invasi e condotte, riuso delle acque depurate, dissalazione nei territori più vulnerabili e un vasto piano di manutenzione delle reti.
Per il consumo di suolo propongono procedure più rapide e meno onerose per bonifiche e riqualificazioni. Per quanto riguarda le competenze, le organizzazioni invitano a valorizzare il ruolo delle associazioni imprenditoriali e del sistema camerale nella raccolta e analisi dei dati. Sul fronte finanziario, infine, il documento chiede procedure più semplici per l'accesso ai fondi pubblici, strumenti dedicati alle Pmi, questionari Esg armonizzati e un set minimo di indicatori condiviso a livello europeo.
Come ha sottolineato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell'Asvis, "le imprese italiane affermano con chiarezza di voler contribuire alla transizione ecologica, ma chiedono che la politica sia all'altezza della sfida, perché senza investimenti nell'innovazione, coerenza delle normative, stabilità regolatoria e strumenti finanziari adeguati, la trasformazione rischia di incepparsi proprio quando dovrebbe accelerare".
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