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Risparmio e investimenti, l'Ania rivendica un ruolo chiave per il settore

In un evento a Roma, l'associazione ha lanciato il dibattito sullo stato dell'arte, e sulle prospettive, della strategia di savings and investment union. La richiesta che arriva dal comparto assicurativo è che siano create le condizioni per un impegno maggiore delle compagnie nel mercato europeo

Risparmio e investimenti, l'Ania rivendica un ruolo chiave per il settore
A circa un anno dal lancio della nuova strategia europea sull'unione del risparmio e degli investimenti (savings and investment union), Ania ha riunito, il 24 ottobre a Roma, un panel d'eccezione per discutere dei risultati raggiunti e delle iniziative future. Rappresentanti delle istituzioni, grandi player del settore assicurativo, Ivass, Eiopa, esperti capaci di dare un contributo decisivo al dibattito e di fornire una visione chiara e sincera delle necessità di un continente, l'Europa, che rischia di rimanere schiacciato tra le grandi potenze economiche mondiali: Stati Uniti, Cina e India.  

Quale ruolo, in questo contesto, per il settore dei rischi? Questa la grande domanda da cui è partito Giovanni Liverani, presidente di Ania, nel suo intervento iniziale che si è concentrato sulle condizioni, sulle opportunità, ma anche sugli ostacoli, di fronte al comparto dei rischi. "La strategia per giungere a una vera unione del risparmio e degli investimenti rappresenta una delle novità più significative del nuovo ciclo istituzionale europeo", ha ricordato il numero uno di Ania. L'obiettivo è orientare in modo più efficiente i risparmi dei cittadini europei verso investimenti produttivi: "il successo – ha detto Liverani – si misurerà nella nostra capacità di attrarre flussi di capitale per i grandi progetti di sviluppo di cui l'Europa ha bisogno, dalla transizione ecologica e digitale all'innovazione allo stimolo della produttività".  

L'assicurazione vita rappresenta quasi il 13% delle attività finanziarie delle famiglie italiane: questo fa del settore assicurativo il "canale naturale" per trasformare la liquidità in investimenti stabili e a lungo termine. Per farlo, cioè per trasformare i risparmi in investimenti, "subordinare gli incentivi alla durata dell'investimento è un'evidente necessità e in questa logica lo strumento assicurativo ha un potenziale molto ingente".

Gli assicuratori, ha continuato Liverani, sono liberatori di liquidità immobilizzata, giacché le polizze danni proteggono i patrimoni con un’enorme leva: "proteggendo i cittadini e le imprese dai rischi, noi permettiamo loro di non accantonare un ingente e improduttivo risparmio precauzionale sui conti correnti", liberando il capitale che può essere indirizzato verso investimenti produttivi
Secondo un recente studio (Lappe, M. and D. Pinkus (2025) Plugging Europe's investment gap: understanding the potential of leveraging institutional investors, Working Paper 17/2025, Bruegel) una riallocazione una tantum del 10% dei risparmi liquidi delle famiglie europee verso assicurazioni e fondi pensione potrebbe generare oltre 400 miliardi di euro di investimenti addizionali nei mercati dei capitali dell'Ue.  

"Nonostante questo ruolo cruciale – ha detto Liverani – le prime iniziative europee non hanno ancora pienamente riconosciuto il nostro valore e il nostro potenziale". L’esempio più eclatante è probabilmente la raccomandazione sui Savings and investment accounts (Sia) dove non è nemmeno riconosciuta esplicitamente un ruolo all’assicurazione, né come fornitore né come prodotto di investimento. 
L'auspicio di Ania è che, nell'attuare la raccomandazione Sia, gli Stati membri creino le condizioni per un pieno coinvolgimento degli strumenti assicurativi.

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