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La polizza cat nat obbligatoria e il ruolo dei periti

Aipai, che recentemente ha organizzato un convegno sul tema, rimarca il ruolo chiave del loss adjuster nel riuscire a supportare efficacemente gli assicurati in caso di sinistro

La polizza cat nat obbligatoria e il ruolo dei periti
L’assicurazione cat nat, divenuta obbligatoria dallo scorso primo ottobre per le medie imprese, deve essere percepita come un investimento, non come una tassa. È l’esortazione che arriva da Aipai, associazione dei periti rami elementari, che ha recentemente tenuto una due giorni di convegno su questo tema a Milano (un articolo di resoconto sui lavori sarà pubblicato nei prossimi giorni su questo giornale).
L’obbligo della polizza cat nat, spiega il presidente di Aipai, Giuseppe Degradi (nella foto), “è una grande sfida per l’Italia, per il settore assicurativo e per il mondo peritale. Noi periti – sottolinea – siamo il braccio operativo delle compagnie e avvertiamo la responsabilità di dare una risposta seria e consapevole affinché gli assicurati possano ricevere un supporto concreto e professionale in uno dei momenti probabilmente più complessi della vita di un’impresa o di una persona. Occorre, soprattutto in questa prima fase, fare grande attività di sensibilizzazione affinché l’assicurazione non venga percepita come una nuova tassa, ma come un investimento per proteggere, nei casi più complessi, la sopravvivenza stessa dell’impresa e del business”.

I periti si dicono pronti, fermo restando che “per affrontare nel migliore dei modi gli eventi catastrofali che potranno accadere in futuro si debba pensare a un progetto comune, nel quale ciascuno possa dare il proprio contributo per sfruttare al meglio tutte le risorse e tutte le competenze che il mondo peritale può mettere a disposizione di tutto il Paese”, rimarca Degradi.

Il perito assicurativo è un professionista altamente qualificato: “l’unica figura professionale in grado di gestire, con la necessaria competenza ed esperienza, la liquidazione dei danni causati da un evento calamitoso estremo”. Secondo il presidente di Aipai, l’intensificarsi del numero e della gravità delle calamità che si susseguono in Italia e nel mondo, rende urgente la necessità che la categoria torni a essere attrattiva per le nuove generazioni, che negli ultimi anni se ne erano allontanate.

“Io credo – conclude Giuseppe Degradi – che la professione abbia ultimamente perso d’interesse da parte dei giovani, perché, richiedendo rilevanti competenze e impegno costante, necessita di un lungo percorso formativo per giungere a un’affermazione di carriera soddisfacente. Dovremo dunque impegnarci per trasmettere le peculiarità di questa affascinante professione, in parte misconosciuta, che sarà fondamentale, anche negli scenari futuri, per l’intero comparto assicurativo e dunque per la tutela dell’interesse pubblico che questo persegue”. 


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