Lavoro, precipita il benessere dei dipendenti
Secondo Mercer Marsh Benefits, in tutto il mondo si riduce la percentuale di chi si dichiara in buona salute fisica e mentale. In questo contesto cresce l’importanza strategica dei benefit aziendali, ma bisogna ripensarne la struttura per rispondere alle nuove esigenze del personale
Tra il 2023 e il 2025, la percentuale di lavoratori che si dichiara in buona salute fisica e mentale è calata sensibilmente, passando dall’82% al 74%. Nello stesso periodo, in Italia è passata dal 76% al 63%. Ciò si deve a una serie di fattori come la trasformazione in atto nel mondo del lavoro, il complesso contesto geopolitico e il cambiamento climatico. In questo scenario, i benefit aziendali sono sempre più una leva strategica ma occorre una loro evoluzione per rispondere alle nuove complessità. È quanto emerge dal report Health on Demand 2025 pubblicato da Mercer Marsh Benefits. Realizzato con cadenza biennale, lo studio contiene i risultati di un sondaggio condotto su oltre 18mila dipendenti in 17 mercati (1.000 dei quali attivi in Italia).
Per prima cosa, il documento illustra come l’accesso alle cure mediche stia diventando sempre più complicato. Il 79% dei dipendenti a livello globale (e il 72% degli italiani) riferisce di averle rimandate negli ultimi due anni, spesso per via dei lunghi tempi di attesa o per motivi economici. Preoccupa, in particolare, che più di un dipendente italiano su quattro creda di non potersi permettere l'assistenza sanitaria di cui ha bisogno. La salute mentale, soprattutto, continua a rappresentare un’area critica: il 45% dei dipendenti italiani si sente stressato quasi ogni giorno al lavoro, e il 47% dei lavoratori stressati è attivamente alla ricerca di un nuovo lavoro.
In questo contesto, i benefit percepiti come più utili non sono sempre offerti dalle aziende, specie se si tratta di realtà di piccole dimensioni. Solo il 59% dei dipendenti a livello globale (e il 41% degli italiani) ritiene che quelli attualmente offerti soddisfino le proprie esigenze. Eppure, chi riceve un numero maggiore di servizi aziendali ha una percezione più positiva del proprio lavoro.
Secondo la società di Mercer e Marsh, dunque, oggi si presenta una grande opportunità per le organizzazioni. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il prolungamento della carriera lavorativa, le aziende dovrebbero iniziare a considerare l’introduzione di soluzioni innovative che rispondano alle esigenze individuali. Offrire maggiore scelta può aiutare i dipendenti a sentirsi valorizzati, migliorando al contempo sia l'esperienza lavorativa che i risultati operativi.
Per prima cosa, il documento illustra come l’accesso alle cure mediche stia diventando sempre più complicato. Il 79% dei dipendenti a livello globale (e il 72% degli italiani) riferisce di averle rimandate negli ultimi due anni, spesso per via dei lunghi tempi di attesa o per motivi economici. Preoccupa, in particolare, che più di un dipendente italiano su quattro creda di non potersi permettere l'assistenza sanitaria di cui ha bisogno. La salute mentale, soprattutto, continua a rappresentare un’area critica: il 45% dei dipendenti italiani si sente stressato quasi ogni giorno al lavoro, e il 47% dei lavoratori stressati è attivamente alla ricerca di un nuovo lavoro.
In questo contesto, i benefit percepiti come più utili non sono sempre offerti dalle aziende, specie se si tratta di realtà di piccole dimensioni. Solo il 59% dei dipendenti a livello globale (e il 41% degli italiani) ritiene che quelli attualmente offerti soddisfino le proprie esigenze. Eppure, chi riceve un numero maggiore di servizi aziendali ha una percezione più positiva del proprio lavoro.
Secondo la società di Mercer e Marsh, dunque, oggi si presenta una grande opportunità per le organizzazioni. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il prolungamento della carriera lavorativa, le aziende dovrebbero iniziare a considerare l’introduzione di soluzioni innovative che rispondano alle esigenze individuali. Offrire maggiore scelta può aiutare i dipendenti a sentirsi valorizzati, migliorando al contempo sia l'esperienza lavorativa che i risultati operativi.
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