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L’open insurance fatica a decollare in Italia

Secondo una recente analisi di Ey, i nostri player assicurativi hanno ancora una scarsa conoscenza del contesto normativo europeo (regolamento FiDA in testa) e sono particolarmente spaventati dal tema della sicurezza dei dati dei clienti

L’open insurance fatica a decollare in Italia
In Italia solo una compagnia su cinque ha già avviato progetti strutturati in linea con il regolamento Financial Data Access (FiDA), mentre l’83% degli operatori ammette di avere una comprensione limitata del tema. Lo ha rivelato Open Insurance in evoluzione: il valore di FiDA, il nuovo studio di Ey sull’argomento che ha coinvolto i principali player assicurativi attivi nel nostro Paese.
Stando al documento, ad oggi si contano poche iniziative legate all’open insurance nonostante il contesto normativo europeo ne stia accelerando l’evoluzione. Tra le nostre compagnie che non si sono ancora mosse, la metà non attribuisce priorità al tema, quattro su dieci lamentano l’assenza di un quadro normativo chiaro e il 30% non percepisce benefici concreti. Ma se si guardano le realtà che hanno intrapreso progetti, le iniziative risultano integrate nei piani strategici aziendali e supportate da processi di data governance e da gruppi di lavoro dedicati (spesso in collaborazione con gli enti regolatori).
L’analisi prosegue indicando le principali criticità e benefici dell’adozione dell’open insurance. Per quanto riguarda le prime, tre operatori su quattro considerano il tema della sicurezza e della privacy dei clienti il rischio principale, seguito dall’incertezza normativa (67%). I principali benefici, invece, sono innovazione, sviluppo e personalizzazione di nuovi prodotti (secondo due operatori su tre), seguiti dall’ampliamento dei canali distributivi (per il 50%) e una gestione del rischio più accurata (33%). 
Per quanto riguarda il regolamento FiDA, infine, il 75% delle compagnie assicurative ritiene che la sua implementazione favorirà l’avvento sul mercato di player non tradizionali che minacceranno il proprio business. In particolare, ad essere maggiormente impattate dal regolamento saranno le aree aziendali legate agli aspetti di compliance. 

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