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Welfare: arretra lo Stato, avanzano le aziende

Nella quinta edizione dell'Osservatorio "Change Lab, Italia 2030", realizzato da Groupama Assicurazioni in collaborazione con l'istituto di ricerca Bva Doxa, tutta l'insoddisfazione degli italiani rispetto a sanità, pensione e servizi pubblici. Il settore privato può fare la sua parte

Welfare: arretra lo Stato, avanzano le aziende
Guardando ai prossimi dieci anni, solo il 9% degli italiani si dice fiducioso che lo Stato riuscirà a garantire tutti i servizi essenziali. La maggior parte (55%) ritiene che solo una parte dei servizi sarà garantita e che sarà necessaria una collaborazione con il settore privato: lo Stato non avrà le risorse necessarie e dovranno essere le aziende a colmare le lacune tramite welfare aziendale o si dovrà fare affidamento su risorse individuali.

I dati arrivano dalla quinta edizione dall'Osservatorio Change Lab, Italia 2030, realizzato da Groupama Assicurazioni in collaborazione con l'istituto di ricerca Bva Doxa per indagare i principali trend che entro il 2030 cambieranno le abitudini di vita delle persone. 
Quest'anno i ricercatori si sono concentrati sul welfare, con un focus specifico su quello che pensano i dipendenti delle piccole e medie imprese.

Ben il 44% degli italiani intervistati si scontra con le profonde discrepanze tra i desideri e la realtà: a fronte di un'aspettativa di un sistema sanitario "accessibile, efficiente e rapido", sentita dal 69% degli intervistati; pensioni adeguate (47%) e servizi di welfare di prossimità (36%), emerge tutto lo scontento. Per oltre sei italiani su dieci, la futura pensione sarà insufficiente e prevedono di dover fare affidamento su altre fonti di reddito; il 17% pensa di "non poter smettere di lavorare"; mentre i più giovani (il 15% degli under 35) pensano che per loro "il loro momento di andare in pensione non arriverà mai". 
Per quanto riguarda la sanità pubblica, solo un italiano su quattro la percepisce come "garantita". 

Se dunque è questo il settore pubblico per gli italiani, le prospettive per il welfare privato sono più rosee: circa quattro su dieci hanno una copertura sanitaria e una pensione integrativa come parte dell'offerta fornita dal proprio datore di lavoro. Dati per cui l'osservatorio può parlare di "grande soddisfazione nei lavoratori dipendenti che hanno un pacchetto welfare aziendale (46%)", mentre ben otto su dieci lo ritengono un fattore importante nella scelta di un nuovo lavoro.

L'indagine, ha commentato Pierre Cordier, ad e dg di Groupama Assicurazioni, conferma come, in un contesto socioeconomico come quello attuale, "le imprese sono chiamate a svolgere un ruolo sociale, a sostituirsi allo Stato, colmando alcune lacune del sistema di welfare pubblico e offrendo ai propri dipendenti un supporto concreto in ambiti cruciali come la salute e la previdenza". 

In quanto assicuratori, ha continuato Cordier, l'impegno è "accompagnare questa evoluzione sociale, facilitando la transizione verso un sistema integrato che sappia rispondere con efficacia alle nuove esigenze di tutela e benessere dei cittadini italiani".

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