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Falso in bilancio Fonsai, avvisi di garanzia a due revisori

Sale così a 20 il numero degli indagati nell'ambito inchiesta della procura di Torino sulla passata gestione della compagnia

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Si allarga ai due revisori contabili l'inchiesta della procura di Torino sulla passata gestione di Fondiaria Sai, durante la quale sarebbe stato occultato un buco da 600 milioni di euro nel bilancio 2010. Come comunica la Guardia di Finanza in una nota, sono stati iscritti nel registro degli indagati il responsabile della revisione, Ambrogio Virgilio, socio della Reconta Ernst & Young, e Riccardo Ottaviani, attuario revisore, ai quali viene contestato il reato di concorso in falso in bilancio aggravato.

Con queste nuove iscrizioni sale a 20 il numero dei soggetti (persone fisiche e società) coinvolti nel caso. Gli avvisi di garanzia e di contestuale conclusione delle indagini preliminari, spiccati dai magistrati Vittorio Nessi e Marco Gianoglio, sono stati notificati dai Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria Torino, nelle mani dei nuovi indagati a Roma e Torino. L'ipotesi investigativa è quella di aver concorso, unitamente agli altri soggetti penalmente responsabili nella vicenda, alla falsificazione del bilancio del 2010, certificandone rispettivamente, sia la correttezza delle poste sia la congruità delle riserve, con l'aggravante di aver recato, a non meno di 12.000 risparmiatori, un danno pari a 251 milioni di euro.

Stando all'ipotesi dell'accusa, i revisori non avrebbero impedito la falsificazione del bilancio 2010, esprimendo un giudizio di conformità del bilancio alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione ed evidenziando, in particolare, che lo stesso rappresentava in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, nonché il risultato economico di Fondiaria Sai'. Inoltre, 'avrebbero anche certificato la congruità delle riserve tecniche".
La Guardia di Finanza specifica, inoltre, che sono stati notificati i provvedimenti di chiusura delle indagini nei confronti dei membri del collegio sindacale della compagnia assicurativa (Benito Giovanni Marino, quale presidente, Marco Spadacini e Antonino D'Ambrosio, sindaci titolari), colpiti dagli avvisi di garanzia lo scorso 24 luglio per aver concorso al falso in bilancio aggravato e alla manipolazione del mercato.

Nei giorni scorsi il giudice delle indagini preliminari, accogliendo la richiesta della procura di Torino, ha deciso il giudizio immediato, fissato per il 4 dicembre, per Salvatore Ligresti e la figlia Jonella e per altri tre ex manager della Fonsai: si tratta dell'ex vicepresidente Antonio Talarico, dell'ex ad Fausto Marchionni e del suo successore Emanuele Erbetta. Rito ordinario invece per l'altro figlio dell'ingegnere di Paternò, Paolo Ligresti, che si è sottratto alla giustizia italiana, essendo cittadino svizzero. L'ultima figlia di Ligresti, Giulia, è invece uscita dal processo dopo aver patteggiato una condanna a due anni e otto mesi.

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