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Rischio di credito, via libera dall'Ue all'ampliamento dello schema

Bruxelles ha approvato una modifica al regime di garanzia in vigore in Italia, che amplia la dotazione fino a tre miliardi di euro per la riassicurazione della minaccia legata agli scambi di gas naturale ed energia elettrica

Rischio di credito, via libera dall'Ue all'ampliamento dello schema
La Commissione Europea ha approvato una modifica al regime di garanzia attualmente in vigore in Italia, che permette un aumento della dotazione di bilancio fino a tre miliardi di euro per la riassicurazione del rischio di credito legato agli scambi di gas naturale ed energia elettrica nel contesto dell'invasione russa dell'Ucraina. Si tratta di una norma che incide sugli aiuti di Stato e quindi la Commissione doveva approvarla.

A gestire tutto è Sace, che garantisce che l'assicurazione del credito commerciale continui a essere disponibile per le imprese, riducendo così il loro fabbisogno di liquidità. Le modifiche al regime già esistente, nel dettaglio, sono, oltre all'aumento complessivo della dotazione di bilancio fino ai 3 miliardi, la proroga fino al 31 dicembre 2023 del periodo per il quale possono essere concessi gli aiuti; un periodo di differimento più lungo (36 mesi) per il pagamento delle bollette energetiche e l'introduzione della possibilità di rendere il regime accessibile anche alle imprese con un fatturato annuo massimo superiore ai 50 milioni di euro.

"La Commissione - si legge nella nota di Bruxelles - ha constatato che la modifica notificata dall'Italia è compatibile con i principi enunciati nel trattato Ue e che risulta idonea a porre rimedio al grave turbamento dell'economia italiana". In particolare, gli assicuratori del credito si sono impegnati a mantenere lo stesso livello di protezione offerto nel marzo 2022 e a ridurre i premi che i clienti devono versare per le transazioni coperte dalla misura. La garanzia si limiterà ai crediti commerciali concessi fino alla fine di quest'anno e il meccanismo garantisce la condivisione dei rischi tra gli assicuratori e lo Stato, fino a un importo massimo di cinque miliardi di euro. 

La notizia ripresa anche da Commercial Risk.

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