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Car sharing e mobilità alternativa, cresce l'interesse degli italiani

La tendenza emerge da una ricerca dell'Osservatorio Linear dei servizi

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Un po' per motivi economici, un po' per ragioni di comodità, gli italiani stanno a poco a poco iniziando a valutare seriamente servizi di mobilità a quattro ruote più responsabile come quelle del car sharing e del car pooling: il primo permette di utilizzare un'automobile a pagamento e su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio; la seconda modalità consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto.

D'altronde, la crisi economica mostra da tempo i propri effetti sul comparto auto in termini di diminuzione dei volumi di vendita di vetture nuove: Federauto stima che nel 2013 le vendite saranno inferiori dell'8% rispetto allo scorso anno. A ciò si aggiunge il caro carburanti, che spinge sempre più famiglie a lasciare l'auto in garage. Oltre al fattore economico, questa nascente sensibilità è dettata anche dai problemi di congestionamento delle città italiane. Secondo una ricerca dell'Osservatorio Linear dei servizi, il 42% degli intervistati è favorevole a una riduzione dell'utilizzo delle auto nella propria città per far diminuire il traffico e l'inquinamento. La stessa ricerca stima nel 36% la percentuale di italiani che proporrebbe limitazioni all'uso dell'auto attraverso leggi apposite, tanto che il 6% sta valutando di dismettere la seconda auto di famiglia; inoltre, il 25% degli intervistati sostiene un minore utilizzo dell'auto sia utile anche in chiave sicurezza.

L'indagine mette poi in evidenza il crescente interesse degli italiani verso i due principali servizi di mobilità alternativa ed ecosostenibile: il 70% li conosce e sa come funzionano. Tuttavia, è solo del 21% la percentuale di coloro che hanno utilizzato almeno una volta car sharing o car pooling (in particolare l'11% solo una volta, l'8% qualche volta), e solo il 2% degli intervistati ammette di usarli spesso. Gli italiani che non hanno questi servizi attivi nelle proprie città, però, li vorrebbero: il 41% ne farebbe uso (il 20% quotidianamente, e il 19% anche per viaggi extraurbani).
Relativamente a questi servizi, se paragonata al resto d'Europa, l'Italia è all'inizio del percorso. Ma a testimoniare che la musica stia cambiando anche nel nostro Paese è da un lato l'arrivo di compagnie specializzate in car sharing, dall'altra il virtuosismo nella stessa direzione di alcuni comuni, come quello di Milano, che stanno scommettendo in maniera determinata su queste nuove forme di mobilità.

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