Cineas, ancora poco risk management
Anche dopo l’esperienza della pandemia, secondo l’ultimo osservatorio del consorzio universitario, la gestione del rischio in azienda resta limitata

13/04/2022
L’esperienza della pandemia ha solo in parte favorito la gestione del rischio in azienda. L’ultima edizione dell’Osservatorio sulla diffusione del risk management nelle medie imprese italiane, realizzato da Cineas e presentato questa mattina al Politecnico di Milano, evidenzia che soltanto il 44% delle aziende ha dato maggior risalto alla funzione di gestione del rischio. Per tutte le altre, ben il 56%, le cose sono rimaste sostanzialmente come erano prima. Più in generale, soltanto il 26,5% delle imprese ritiene prioritario introdurre un sistema di gestione e controllo dei rischi.
Stando ai risultati della ricerca, realizzata in collaborazione con Ipsos, l’esperienza della pandemia ha avuto effetto soprattutto sulle imprese che già facevano risk management. Il 54,2% delle aziende con un modello di mappatura del rischio a livello del cda, per esempio, ha dato maggior risalto alla funzione di gestione del rischio.
“La presenza di una governance dei rischi è importante in un modello evoluto di gestione del rischio, pertanto esiste una sostanziale differenza di approccio tra le imprese che portano i temi del risk management al livello dei consiglio di amministrazione e quelle che gestiscono il rischio come componente tecnica", ha commentato Massimo Michaud, presidente di Cineas. “Anzitutto una gestione più sofisticata del rischio (integrato o segmentato) è adottata dall’82% delle prime contro il 33% delle seconde. Inoltre – ha proseguito – le aziende in cui il board è coinvolto vedono la gestione del rischio come un investimento strategico, mirato anzitutto a consentire migliori decisioni”.
Il rischio maggiormente percepito dalle imprese è dato dalla crisi climatica e dall’aumento dei fenomeni naturali estremi (74,4%), seguito dal rallentamento del mercato globale (68,4%) e di quello locale (64,8%). In coda si piazza invece il cyber risk (45,2%), tema al centro di un approfondimento dell’osservatorio. Nel dettaglio, la ricerca ha rilevato un elevato gap di protezione: soltanto il 19% delle imprese intervistate, a tal proposito, ha sottoscritto una qualche forma di polizza cyber. Appena il 32,8% delle aziende giudica adeguata l’offerta assicurativa, mentre per tutte le altre le soluzioni disponibili risultano troppo care o non in linea con i bisogni di business.
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