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Rc auto, l'Ania chiede più coraggio al Governo

Il presidente Aldo Minucci ha invocato una maggiore fiducia nelle forze di mercato per ridurre i prezzi, chiedendo la revisione del sistema dei risarcimenti per i danni alla persona e la modifica del decreto Destinazione Italia

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Per risolvere il problema dell'Rc auto in Italia, l'Ania chiede al Governo Letta più coraggio e una maggiore fiducia nelle forze di mercato". L'invito arriva dal presidente dell'associazione, Aldo Minucci (nella foto), che oggi a Roma ha commentato le novità contenute nel decreto Destinazione Italia durante una conferenza stampa, nel corso della quale è stato presentato lo studio, realizzato dal Boston consulting group, Confronto sul mercato Rca in Europa, che, secondo l'Ania, mette in evidenza "gli interventi che consentirebbero una significativa riduzione del costo delle polizze Rc auto".

L'Ania chiede che sia approvata la tabella unica per il risarcimento dei danni fisici di grave entità, "una misura fondamentale per avvicinare il costo della Rc auto in Italia al livello degli altri Paesi europei", ha osservato Minucci, il quale, tuttavia, riconosce come Destinazione Italia presenti "aspetti positivi sul tema del contrasto ai comportamenti fraudolenti", pur affrontando il tema dei prezzi "con un approccio dirigista, senza dimostrare fiducia nelle forze di mercato. Siamo contrari - ha ribadito - al sistema degli sconti minimi imposti. È solo la dinamica di mercato che determina l'andamento dei prezzi, che infatti scendono (come per tutto il 2013) quando ci sono le condizioni economiche".

Il decreto prescrive due obblighi per le imprese: da un lato l'ispezione preventiva del veicolo, dall'altro l'offerta di prestazione di servizi medico-sanitari. Imposizioni che, "oltre a essere non coerenti con il principio comunitario di libertà di offerta comportano oneri aggiuntivi per le imprese, non hanno un'efficacia significativa nella lotta alle frodi" e non possono quindi essere associati a sconti. "Queste due misure vanno eliminate", ha sottolineato Minucci. Inoltre, secondo l'Ania vanno modificati sostanzialmente anche altri interventi, "tra cui molto importanti - ha aggiunto il presidente dell'associazione - sono il risarcimento in forma specifica (riparazioni presso le carrozzerie convenzionate) e il divieto di cessione (alla carrozzeria o ad altri soggetti) del credito derivante dal risarcimento". Si tratta di interventi proposti dal Governo "che vanno nella giusta direzione di ridurre il costo dei risarcimenti", ma che, per poter funzionare al meglio, necessitano "di un periodo di transizione, durante il quale occorre lasciare alle imprese la possibilità di organizzare un'offerta del servizio per province e/o per tipologie di veicoli e prevedere (transitoriamente) la possibilità di mantenere le attuali clausole".

Quanto alle norme relative ai dispositivi telematici (le cosiddette scatole nere), Alessandro Santoliquido , presidente della commissione auto dell'Ania, ha osservato come prosegua la volontà del Governo "di regolamentare strettamente l'utilizzo di uno strumento che oggi vede l'Italia leader nel mondo per diffusione". Tuttavia, la fissazione di sconti minimi obbligatori o la creazione di organismi monopolistici di interscambio dei dati "rischia al contrario di limitare la diffusione di questo strumento, proprio nelle nicchie di mercato dove ce ne sarebbe più bisogno. Per effetto della forte concorrenza - continua Santoliquido - i prezzi della Rc auto sono in forte riduzione. Nel 2013 il prezzo medio ha segnato una diminuzione di circa il 5%, valore coerente con la contrazione del 6,6% dei premi incassati dalle compagnie nei primi nove mesi del 2013, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente".

L'andamento dei prezzi è giustificato sia dalla forte riduzione della circolazione, e quindi del numero degli incidenti, sia dagli effetti della norma che ha reso più stringenti i controlli sui danni lievissimi alla persona. "Occorre quindi modificare in profondità il decreto - ha concluso Minucci - accogliendo le proposte da noi suggerite ed eliminando gli inutili oneri burocratici e amministrativi. Così facendo si potrebbe perseguire l'obiettivo di una incisiva riforma della Rc auto, avvicinando i prezzi italiani a quelli praticati negli altri Paesi europei".

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