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Bitcoin, assicuratori cauti nell'offerta di polizze

Ancora poche soluzioni per tutelare gli operatori del settore dal rischio di attacchi hacker, furti o frodi

Bitcoin, assicuratori cauti nell'offerta di polizze
Compagnie e intermediari restano cauti di fronte al fenomeno delle monete virtuali. Una recente analisi della Reuters ha evidenziato che, nonostante il rally degli ultimi mesi di bitcoin e altre criptovalute, resta scarsa l'offerta di coperture contro attacchi hacker, furti o frodi. Alla base della cautela degli assicuratori ci sarebbero soprattutto l'elevata volatilità degli asset e la scarsa regolamentazione del settore. Il risultato, secondo l'agenzia di stampa, è che quello delle polizze sui bitcoin resta di fatto un mercato di nicchia. E nessuno dei pochi operatori del settore sarebbe oggi in grado di offrire una copertura superiore ai 750 milioni di dollari. La società di sicurezza informatica CipherTrace, giusto per avere un'idea, ha stimato che nel 2020 le perdite dovute a furti o frodi sono ammontate a 1,9 miliardi di dollari.
La cautela degli assicuratori si rifletterebbe anche in altri ambiti. Scarse, per esempio, sono le polizze a disposizione di manager e dirigenti contro le possibili cause legali che potrebbero essere intentate dagli investitori in caso di un brusco calo dei valori delle criptovalute. Ancora meno sarebbero poi le soluzioni dedicate ai cosiddetti non-fungible token, conosciuti anche con l'acronimo Nft, asset digitali costituiti principalmente da immagini, video o audio, che nelle ultime settimane hanno aperto un nuovo filone nel mercato dell'arte.

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