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L'Agenda 2030 per il dopo Covid-19

Solo così, a detta dell'Asvis, sarà possibile assicurare equità e sostenibilità alla ripartenza dopo la pandemia

L'Agenda 2030 per il dopo Covid-19
L'Agenda 2030 come bussola per impostare la ripresa dopo la pandemia di coronavirus. È l'appello lanciato dall'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) nel corso dell'evento Ambiente, salute e società sostenibili: alla scoperta delle connessioni. Svoltosi oggi in diretta streaming, alla vigilia della Giornata mondiale dell'ambiente, l'incontro ha evidenziato la necessità di una sostanziale evoluzione dell'assetto socioeconomico per rendere la crescita produttiva compatibile con le esigenze di tutela ambientale, giustizia sociale e riduzione delle disuguaglianze. Le risorse messe in campo per fronteggiare la crisi, a tal proposito, devono essere sfruttate per elaborare un nuovo modello di sviluppo. “Proponiamo al Governo di impostare subito un piano di trasformazione del sistema socioeconomico italiano coerente con il paradigma dello sviluppo sostenibile e di costituire un istituto di pianificazione strategica analogo a quello esistente in altri paesi Ocse”, ha commentato Enrico Giovannini, portavoce dell'alleanza. Al fine di cogliere le opportunità offerte dall'Unione Europea, ha aggiunto, è necessario mettere al centro del piano di rilancio “la digitalizzazione e l'innovazione, la transizione ecologica dei sistemi produttivi, l'investimento in capitale umano e la lotta alle disuguaglianze, compresa quella di genere, rifiutando la politica dei due tempi”.
All'inconto ha partecipato, fra molti altri ospiti, anche Sergio Costa, ministro dell'Ambiente. “Il Covid-19 ha rivelato quanto tutti i sistemi naturali siano interconnessi con le attività umane e viceversa: chi si occupa di ecologia lo ha sempre saputo, ma vedere, con l'arresto delle attività, i fiumi, i laghi, i mari e i cieli senza inquinamento è stato sconvolgente", ha commentato Costa. “All'improvviso la questione ambientale è diventata evidente a tutti, anche a quelli che volevano vedere il re vestito e invece era nudo.  Adesso – ha proseguito – dobbiamo non solo recuperare la nostra normalità, ma creare una nuova normalità verde: il nostro impegno per il futuro, come Governo e il mio come ministro dell'Ambiente, è ancora più carico di responsabilità perché ora abbiamo l'attenzione di tutti i cittadini”.

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