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Sanità, risarcimenti a 1,5 miliardi di euro in nove anni

Nel comparto pubblico le denunce per sinistro pesano sempre di più, come conferma una ricerca di Marsh sul periodo 2004-2012

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Gli errori della sanità pubblica costano di più. Dal 2004 al 2012, il costo medio per sinistro in Italia è passato da 40 mila a 66 mila euro, con un picco registrato nel 2012, anno in cui c'è stato quasi un raddoppio del valore medio del risarcimento, che è arrivato a toccare i 116 mila euro. Il totale fa 1,5 miliardi di euro in nove anni, 300 milioni solo nel 2012. Questi sono solo alcuni dei dati che emergono dalla quinta edizione del report Medmal sui sinistri in sanità di Marsh, uno dei principali player internazionali di brokeraggio assicurativo. 

Dalle rilevazioni risulta che, in termini assicurativi, un medico "pesa" in media 6.841 euro, un infermiere 2.864 euro, un ricovero 106 euro. Ma l'Italia, lo sappiamo, non è tutta uguale: i valori più alti si registrano nel centro, dove per il personale medico si può parlare anche di 8.850 euro. In generale, per ogni voce presa in considerazione, siamo di fronte a un aumento medio che va dal 15,4% al 17,2%. 

Ciò che si riduce è invece la frequenza degli errori. Ogni ospedale riceve 61 richieste di risarcimento all'anno, corrispondenti a un sinistro ogni dieci posti letto e quasi due ogni dieci medici. Riguardo alla distribuzione territoriale: al primo posto c'è il nord con una percentuale del 55,4% (21.255 richieste), seguono le strutture del centro con il 39% (14.801) e il sud con il 6% (2298). 

Tra le specialità più a rischio ci sono l'ortopedia (13%), il pronto soccorso (12,5%), la chirurgia generale (10%), l'ostetricia e ginecologia (8%); mentre e nella graduatoria delle principali tipologie di errori troviamo quelli dei chirurghi (27%), seguiti da errori diagnostici (19%) e da quelli terapeutici (11%).

Infine, per quanto riguarda i tempi delle denunce, la ricerca di Marsh ha confermato ciò che s'immaginava: circa la metà delle richieste di risarcimento avvengono entro sei mesi dall'evento, molte dai sei mesi ai due anni e una parte residuale entro i sei anni. In nove anni, il periodo ricompreso nella ricerca, è stato chiuso il 31% delle richieste danni, mentre resta aperto poco più del 45% di pratiche e il 23% risulta senza seguito.

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