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Fpa, commissariamento sempre più reale

Lo spettro temuto dalla categoria appare vicino: la Covip ha già avanzato la richiesta al Ministero. Questa settimana l’ultimo tentativo per scongiurare il peggio

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Lo scorso 29 aprile, presso il ministero del Lavoro, si sono incontrati il sottosegretario che sta cercando di evitare l'ipotesi commissariamento del Fondo pensione agenti, Massimo Cassano (nella foto), con il vice-presidente di Fpa, Roberto Manzato (direttore centrale dell’Ania), e rappresentanti di Anapa e Unapass. La riunione era stata convocata come tavolo tecnico ufficiale per giungere a una soluzione condivisa tra le parti che potesse scongiurare il rischio commissariamento. Il Sindacato nazionale agenti non era presente in quanto aveva presentato al ministero del Lavoro una richiesta (accolta) per concordare un rinvio della riunione del 29 aprile, e dunque, precisa lo Sna, Ania, Anapa e Unapass,  i cui rappresentanti “si sono presentati ugualmente”, si sono “confrontati informalmente con il sottosegretario Cassano, pur in assenza di Sna e del presidente di Fpa, Francesco Pavanello”.

Nel corso dell’incontro il sottosegretario Massimo Cassano ha informato i presenti del fatto che la Covip ha già avanzato una richiesta di commissariamento. Ora si attende la convocazione di un nuovo tavolo che si terrà, con ogni probabilità, nel corso di questa settimana.

Un’ulteriore proposta di salvataggio

“Lo Sna - spiega Elena Dragoni, vice presidente vicario – non era presente perché aveva avanzato una richiesta di rinvio del tavolo presso il ministero del Lavoro, richiesta accolta e basata su un parere tecnico-giuridico appena ricevuto che evidenzia numerose criticità in passaggi contenuti nel piano proposto dall’Ania. Abbiamo pertanto chiesto alle parti di spostare la data di questo incontro, invitando le imprese a rivedere alcuni aspetti del piano, che potrebbero essere oggetto di illegittimità, chiedendo di riformulare una proposta che possa scongiurare questo commissariamento”. Ipotesi, quest’ultima, che, a oggi, appare sempre più vicina.
Come ultima carta da giocare per evitare questa deriva, lo Sna, rivela Dragoni, “potrebbe presentare un’ulteriore proposta di salvataggio in questi giorni, prima che si tenga il prossimo incontro con l’Ania e il Governo”. Secondo Dragoni, “il Fondo potrebbe essere stato già salvato se fosse stata accolta, ad esempio, una delle ipotesi che avevamo avanzato, e che non prevedeva alcun esborso economico da parte di Ania. Ma, di fronte al rifiuto delle imprese di accettare una proposta che per loro sarebbe stata a costo zero, evidentemente dobbiamo constatare la mancanza di volontà politica da parte delle compagnie di salvare Fpa”. Quanto al possibile danno d’immagine che si andrebbe a creare con un commissariamento, questa ipotesi “dovrebbe preoccupare innanzitutto l’Ania, prima che gli agenti, perché sono le imprese di assicurazione che si propongono agli italiani per la gestione della previdenza. Se Fpa fosse commissariato gli italiani potrebbero interrogarsi sulla reale capacità delle compagnie in questo ambito”.

Anapa: l’ipotesi sul tavolo è l’unica praticabile


Dal punto di vista delle associazioni degli agenti che hanno aderito all’ipotesi di salvataggio proposta dall’Ania, il presidente di Anapa, Vincenzo Cirasola, si è detto “molto rammaricato” dell’assenza all’incontro tanto dei rappresentanti dello Sna, quanto del presidente di Fpa, Francesco Pavanello. “Anche il sottosegretario Cassano – riferisce Cirasola – si è rammaricato di questa cosa. La riunione del 29 aprile era un appuntamento molto importante, in cui il sottosegretario ha tenuto la propria relazione sulla conclusione della sua mediazione. Noi – racconta – abbiamo chiesto a gran voce che questo commissariamento venga scongiurato, e che si giunga alla messa in atto del piano che permetterebbe il salvataggio di Fpa. Mi auguro vivamente che chi oggi si oppone alle ipotesi di salvataggio rifletta molto sulle alternative attualmente sul tavolo: meglio un sacrificio da parte dei pensionati, oppure il commissariamento del Fondo? Ognuno deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte”, sottolinea Cirasola, ribadendo che “quello sul tavolo, secondo noi, è l’unico piano di salvataggio praticabile. Ed è uno dei due piani di salvataggio proposti, lo scorso gennaio, dallo stesso Fondo pensione agenti”. Ora si attende di sapere cosa accadrà questa settimana. “La speranza è l’ultima a morire”, auspica Cirasola, osservando che “arrivare a un compromesso non vuol dire che a semplice richiesta si ottenga tutto ciò che si vuole, ma significa trovare insieme un accordo. Questo è ciò che ha provato a fare il sottosegretario Cassano – conclude il presidente di Anapa – il quale fino a ora ha condotto una mediazione rispettabile e condivisibile”.

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