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Salvataggio Fpa, lo Sna rilancia con un’altra proposta

Il sindacato sostiene che il salvataggio potrebbe avvenire a costo zero. L’Ania si è detta non disponibile

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Lo Sna ha formalizzato un’ulteriore proposta per il Fondo pensione agenti, presentandola al sottosegretario al ministero del Lavoro, che conduce il tavolo di mediazione tra gli intermediari e l’Ania. Secondo il documento, per salvare Fpa non servirebbe alcun intervento economico delle compagnie di assicurazione, ma è sufficiente operare la riduzione delle prestazioni pensionistiche in corso nella misura del 20-30% e del 25-35% di quelle future. Per lo Sna, non sarebbe necessario procedere alla trasformazione del regime del fondo, che potrebbe rimarrebbe a prestazione definita e non si dovrebbe neppure ritoccare il contributo a carico di ciascun agente iscritto. Sul piano operativo sarebbe sufficiente la sottoscrizione, da parte di Sna ed Ania, quali parti sociali del Fondo, della delega al Consiglio di Amministrazione affinché il piano possa essere attuato immediatamente. L’Ania, tuttavia, ha fatto sapere di non essere disponibile.
“Davanti alla possibilità di salvare Fpa senza alcun esborso economico – ha dichiarato il presidente di Sna, Claudio Demozzi – non si comprende perché l’Ania dovrebbe rifiutarsi di sottoscrivere la delega necessaria per l’attuazione del piano. I sacrifici per gli agenti, tra l’altro, risulterebbero di molto inferiori a quelli previsti nel piano a suo tempo proposto dalla stessa Ania – ha osservato Demozzi – e il fondo sarebbe messo in sicurezza con il minimo sforzo da entrambe le parti”.

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