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Fpa, il ministero del lavoro spinge per il salvataggio

Nell'incontro con Anapa, il sottosegretario Cassano chiede uno sforzo ulteriore alle compagnie

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Dal ministero del Lavoro arriva la condivisione per il piano di salvataggio del Fondo pensione agenti, proposto da Ania, ma modificato in senso migliorativo, per gli agenti, dalle due associazioni di categoria, Anapa e Unapass. 

Il percorso sarà quindi suddiviso in tre punti: trasformazione immediata del regime a contribuzione definita per tutti gli iscritti attivi e per i pensionati; aumento dell’intervento contributivo una tantum da parte di Ania, che sia “sostanzialmente e significativamente più generoso dei 16 milioni di euro finora offerti”; aumento del contributo paritetico ricorrente annuale, a carico sia degli agenti (attivi) sia delle compagnie che oggi ammonta a circa 3000 euro (1500 ciascuno). 

È questo il risultato dell’incontro di ieri, mercoledì 18 febbraio, che si è svolto tra la delegazione di Anapa (in rappresentanza anche di Unapass) e il sottosegretario al ministero del Lavoro, il senatore Massimo Cassano (Ap – Ncd e Udc). Il ministero, nella persona del senatore Cassano, è impegnato nel tavolo di confronto avviato lo scorso 11 dicembre 2014, con lo scopo di arrivare a un accordo per il salvataggio di Fpa, che presenta un disavanzo prospettico di coltre 700 milioni di euro. 

Il presidente di Anapa, Vincenzo Cirasola, presente alla riunione, insieme al presidente della provinciale di Benevento, Michele Mainolfi, al consulente generale, Antonello Galdi e a Erminia Mazzoni, esponente di Ncd, ha apprezzato la garanzia data dal sottosegretario “che si adopererà in tal senso presso le altre parti sociali, al fine di trovare una soluzione univoca da presentare urgentemente, tramite il cda di Fonage alla Covip, per salvare in modo credibile e definitivo il fondo”. 

Le due associazioni di categoria degli intermediari, Anapa e Unapass, hanno sempre ritenuto, al contrario di Sna, che il piano di salvataggio così strutturato, “salvaguarderebbe la posizione di tutti gli agenti attivi (sia quelli in prossimità della pensione, sia quelli più giovani) e limiterebbe il taglio alle prestazioni in corso ai pensionati”. 

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