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Fpa, il cda risponde ad Anapa

Il board rifiuta l’accusa di immobilismo e spiega che un accordo vero sul salvataggio del fondo non è ancora stato formalizzato

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Il cda del Fondo pensione agenti si smarca dalle critiche che appena una settimana fa erano giunte da Anapa, l'associazione degli agenti che più di tutte ha attaccato in questi mesi la gestione dello strumento previdenziale fatta dal board. 
Da Anapa erano arrivate accuse di immobilismo, dopo che, secondo l'associazione, era stato stipulato un accordo tra tre delle parti sociali coinvolte nel salvataggio del fondo: cioè Ania, Anapa e Unapass. Come è noto, Sna non ha mai accettato le condizione proposte (con un certo grado assertività) dalle compagnie di assicurazione. Così, in una lettera al presidente di Anapa, Vincenzo Cirasola, e in conoscenza a Sna, Unapass e Ania, il consiglio del fondo risponde punto su punto alle critiche.

Il cda, presieduto da Francesco Pavanello, ricorda di aver elaborato "diverse ipotesi di piani di risanamento", rispondendo pienamente ai propri compiti fissati dallo statuto, che prescrivono all'organo esecutivo di "elaborare" e non "adottare" tout court. Ma il cda aggiunge anche che "qualora il disavanzo fosse stato di modesta entità" si sarebbe potuto sottoporre il progetto di risanamento direttamente all'Assemblea straordinaria, "proponendo una serie di modifiche statutarie tese al solo contenimento degli oneri futuri". Ma, data la "rilevante entità del disavanzo tecnico accertato", il board ha "dovuto rimettere la decisione alle parti sociali", non avendo il diritto di intervenire sulle pensioni in corso di pagamento e sull'entità della contribuzione, cosa attribuita "esclusivamente alle fonti istitutive". 
Ecco, quindi, il motivo dello stallo decisionale.

Inoltre, il cda contesta anche che si sia davvero giunti a un accordo sul salvataggio del fondo tra le parti sociali, in quanto l'"accordo delle fonti istitutive, che dovrebbe essere recepito e attuato", non è altro che "una generica condivisione" da parte di due sigle sindacali, Unapass e Anapa (che non sono fonti istitutive originarie) della proposta formulata dall'Ania. Per questo il board, a dicembre, ha chiesto "la formalizzazione dell'accordo in un verbale sottoscritto tra le parti", da inviare, come da regolamento, alla Covip. A bloccare l'azione del cda, in ultimo, è anche la trattativa aperta al ministero del Lavoro di cui si attende l'esito finale.

Riguardo all'avvio delle consultazione per l'elezione dell'Assemblea dei delegati, mossa criticata da Anapa perché considerata in anticipo sulle scadenze, il cda rivendica di essersi attenuto alle tempistiche dettate dallo statuto, che prescrive al board di indire il referendum almeno sei mesi prima della scadenza del mandato dei componenti dell'assemblea, che in questo caso è a maggio 2015.

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