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Con la Grande Unipol a rischio 3500 posti di lavoro

Lo Sna lancia l’allarme e denuncia casi quotidiani di revoche ad agenti FonSai

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Centinaia di agenzie a rischio chiusura e 3.500 posti di lavoro in bilico. Questo per lo Sna è il possibile bilancio derivante dall'operazione Grande Unipol. Riceviamo quotidianamente notizie di agenti revocati dal Gruppo FonSai e abbandonati al loro destino - ha confermato Claudio Demozzi, presidente nazionale del Sindacato Agenti. E purtroppo i precedenti non sembrano incoraggiare prospettive migliori: le fusioni operate da Unipol negli scorsi anni hanno già portato infatti "all'azzeramento della rete degli intermediari Arca Assicurazioni con la chiusura di 200 agenzie" e all'eliminazione di altre 250 agenzie della Navale Assicurazioni.

Ma l'apprensione del Sindacato non è determinata solo dalle esperienze del passato, a preoccupare è anche la situazione finanziaria critica del Gruppo Fondiaria Sai e le voci da più parti rilevate di "segnali di affanno" in casa Unipol. A questo quadro si aggiungono le indiscrezioni sul presunto piano strategico "lacrime e sangue" che la nuova compagine societaria dovrebbe attuare comprensivo della chiusura di centinaia di agenzie, oggi presenti sul territorio nazionale, e il licenziamento di oltre 3.500 tra dipendenti, collaboratori e subagenti.

Di fronte al circolare di queste notizie e al silenzio dei diretti interessati, il Sindacato auspica al più presto una smentita di qualsiasi intenzione di ridimensionamento della rete agenziale e una quantificazione dei tagli ai lavoratori dipendenti. "Il Sindacato Nazionale Agenti - ha concluso Demozzi - non resterà inerte di fronte a quella che si preannuncia come l'ennesima, silenziosa sparizione di migliaia di posti di lavoro".

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