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Una fotografia del rapporto tra broker e compagnie

Compagnie straniere in pole position per qualità del servizio offerto agli intermediari e per proposizione dell'offerta. E' questa la principale evidenza, a cui si aggiungono parecchie criticità, emersa dal sondaggio commissionato da Acb e presentato ieri nel corso dell'assemblea annuale dell'associazione

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L'intermediario specializzato come specchio del mercato. All'annuale assise di Acb si è discusso a tutto campo del mercato assicurativo, con un occhio all'Rc auto e alla sempre più pressante necessità di specializzazione. Punto di partenza del dibattito è stato la presentazione di un dettagliato sondaggio che l'associazione ha commissionato con l'obiettivo di analizzare la qualità, o meno, del rapporto tra broker e compagnie.
Il convegno è stato un'occasione di confronto tra gli intermediari e le imprese, ma anche tra gli attori del mercato assicurativo e i consumatori. Il presidente dell'associazione, che dal 1995 riunisce una parte dei broker italiani, Luigi Viganotti, ha introdotto i lavori dell'assemblea, tenutasi a Palazzo Visconti nel centro di Milano, ricordando che è proprio in questi momenti di crisi che è necessario lavorare compattamente e saper valorizzare le eccellenze: Siamo arrivati per ultimi - ha detto, facendo riferimento alla relativa giovinezza dell'associazione - ma cerchiamo di essere i più ambiziosi".
Nel suo discorso introduttivo Viganotti ha evidenziato i fattori di criticità, sia a livello di contesto normativo, sia sul piano del rapporto diretto con le compagnie. I broker lamentano perciò un'indeterminatezza intorno alle regole e alle sanzioni, dovuta a una continua incertezza interpretativa delle leggi, ultima quella sulle liberalizzazioni che li tocca attraverso l'articolo 34 sulla multi-preventivazione. Nei confronti delle compagnie, i broker rivendicano il loro valore aggiunto e ricordano il loro ruolo di consulenti costituito dall'alta specializzazione. Ma chiedono anche uno snellimento nelle procedure: dalla liquidazione sinistri, all'informativa che spesso produce l'effetto opposto.

A scuola di brokeraggio, l'Officina del Sapere
L'assemblea di quest'anno ha coinciso inoltre con la presentazione di due importanti iniziative organizzate da Acb. Viganotti ha voluto presentare personalmente la scuola di formazione dall'ambizioso nome "L'officina del sapere", che parte contestualmente all'avvio del nuovo portale dell'associazione.
Il progetto dell'officina nasce con l'intento di diventare una fucina di talenti, partendo da una formazione base per arrivare a corsi altamente specialistici. I corsi della scuola organizzata da Acb sono rivolti a chi deve sostenere l'esame Isvap per iscriversi al Rui, ma anche agli agenti, ai broker già in attività, ai risk manager e ai collaboratori. Un percorso volto alla diffusione della cultura assicurativa, attraverso la professionalità di docenti universitari, professionisti e manager di grandi aziende.

Compagnie alla prova
L'importante sondaggio sul valore del servizio delle compagnie in relazione al lavoro del broker è stato commissionato da Acb con l'obiettivo di capire, attraverso un questionario molto approfondito, qual è il giudizio della categoria nei confronti del prodotto e del servizio delle compagnie, anche nell'ottica di poter migliorare la qualità di entrambi. I risultati hanno evidenziato una forte criticità sul livello, sia prodotto che servizio, dell'Rc auto, tallone d'Achille nella filiera impresa-broker; mentre un decisivo maggior gradimento è stato espresso nel ramo delle merci trasportate. L'indagine ha misurato il cosiddetto Valore P, cioè la qualità delle partnership con le compagnie, evidenziando, in una scala da 0 a 100, una soddisfazione media poco superiore ai cinquanta punti. Nello specifico Acb ha premiato le compagnie che sono risultate le migliori nei singoli rami presi in considerazione dallo studio. Ace European Group ha primeggiato nel ramo Incendio e Rc Generale; Chubb Insurance Company e Groupama Trasporti nel ramo Merci Trasportate; i Lloyd's negli Infortuni e nell'Rc Generale; mentre Uniqua Assicurazioni e Filo Diretto nel ramo Malattia; Genialloyd nell'Rc Auto.

Il dibattito della tavola rotonda
"Il broker, in definitiva, si relaziona molto meglio con le compagnie straniere e innovative", ha sintetizzato all'apertura della tavola rotonda, moderata dal direttore di questo giornale Maria Rosa Alaggio, il presidente di Acb, Viganotti. Impressione confermata peraltro da Enrico Bertagna, rappresentante Lloyd's in Italia, che ha ricordato come per i sindacati inglesi la quota di mercato broker italiano equivale alla somma di quella francese e spagnola. Ma dicevamo del problema principale dell'Rc auto. Si è molto dibattuta la questione: Fabrizio Premuti, responsabile settore assicurativo Adiconsum, ha proposto un help point per i consumatori, nelle sedi dei broker, per aiutare il cliente a districarsi tra le note informative. Marino Nanni, responsabile gerenze del gruppo Fonsai, ha ammesso comunque che le compagnie potranno migliorare il servizio verso i broker sull'Rc auto, anche in relazione alle nuove norme e la maggior consapevolezza del consumatore. "Oggi il mercato Rc auto è molto appetibile per i broker - ha chiosato Viganotti - solo che a questa categoria di intermediario le compagnie concedono una ristretta capacità di sconto". Sul fronte delle aziende Paolo Rubini, presidente di Anra, l'associazione dei risk manager italiani, ha invocato per le Pmi più consulenza e vicinanza da parte del broker, nonché una più specifica conoscenza dei prodotti, più adatti alle loro esigenze, disponibili sul mercato.
Il broker insomma dovrebbe essere lo specchio della concorrenza presente sul mercato, ma molto spesso le compagnie generaliste tendono a tenerlo ai margini. L'assemblea di Acb è stata quindi l'occasione anche per lanciare un appello: più mercato, più scelta, più concorrenza passano soprattutto dai canali più specializzati.


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