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Decreto Sviluppo bis, le domande del Comitato Costituente Nuova Associazione

In un documento diffuso agli agenti, il nucleo centrale della nuova formazione analizza punto per punto i nuovi provvedimenti del Governo: dalla collaborazione tra intermediari al contratto standard, all'addio al tacito rinnovo

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Sono soprattutto domande quelle contenute nella lettera aperta inviata agli agenti dal Comitato Costituente della nuova Associazione. Domande che si rivolgono sia ai colleghi, sia ai rappresentanti sindacali, sia, più o meno retoricamente, al Governo che ha emanato non più tardi di una settimana fa il decreto legge Sviluppo bis, contenente svariate norme sul mondo assicurativo: una tra tutte il nulla osta alla collaborazione tra intermediari.

Il documento si profila come "un momento di confronto - come è scritto - per individuare, nei fatti, come mettere in pratica le nuove disposizioni, provando a prevedere gli scenari che potrebbero presentarsi". La nuova formazione che si sta delineando a fianco e in seno ai due sindacati principali, Sna e ex-Unapass, per iniziativa di alcuni presidenti di gruppo agenti, scandaglia punto per punto tutte le disposizioni del decreto, partendo da una considerazione: "Siamo seriamente convinti - dicono - che l'interesse dei consumatori è prevalso sulla lobby delle compagnie oppure è il contrario"?

I Costituenti sostengono che finora le collaborazioni si sono limitate a polizze "vaganti", con rinuncia "spesso anche alle commissioni". L'analisi del provvedimento mette quindi in risalto una serie di dubbi e perplessità.

Primo fra tutti l'Articolo 34: il decreto del 4 ottobre lo annullerà oppure rimarrà in vigore, conservando "la stortura dell'obbligo dei tre preventivi, regalando, così a tutti gli agenti, un aggravio di oneri e responsabilità impensabili, e ai consumatori un vantaggio a somma zero"? Per quanto riguarda le responsabilità in solido, che ricadranno sugli intermediari interessati, "aumenterebbero - si chiede il comitato - in modo direttamente proporzionale e in rapporto alle compagnie coinvolte dalla collaborazione"? E ancora: "A chi spetta formulare l'adeguatezza, per esempio? A chi l'informativa Privacy?
A chi la formazione di agenti e subagenti? Il gradimento della compagnia al collega con cui dovremmo collaborare, è una eventualità da tenere in considerazione"? Tutte questioni evidentemente da chiarire: sarà l'Ivass o prima ancora l'iter parlamentare dei prossimi 60 giorni a fare un po' di luce.

L'incremento del carico gestionale e di controllo è un altro punto sensibile. L'emissione di un nuovo contratto a ogni scadenza annuale senza tacito rinnovo, o il nuovo perfezionamento con la sottoscrizione di una nuova adeguatezza e l'eventuale influenza dei sinistri saranno adeguatamente retribuite dalla provvigione ridotta che percepirà l'intermediario che emette la polizza?
Già perché dal primo gennaio 2013, ricordano i Costituenti "non sarà più possibile fare un rateo iniziale per far coincidere le scadenze con altre polizze? Sarà abrogato il periodo di mora dei 15 giorni? Non sarà possibile la rimessa dei broker alla decade del mese successivo"? Il rischio inoltre è che ogni impresa avrà maggiore forza contrattuale a ogni scadenza annuale per dettare le nuove condizioni di rinnovo della polizza.

Il Comitato sottolinea anche il pericolo del soffocamento di quelle agenzie del sud che "sopravvivono grazie proprio all'unico prodotto di domanda" e che si vedranno abbassate le provvigioni. "E' verosimile che il nuovo modello di agenzia possa diventare in futuro un mega polo distributivo con tante subagenzie? Rinunciare alle opportunità di sviluppo in proprio per dirottare a terzi risorse e tempo, creerebbe un danno al momento non quantificabile. E' probabile che anche i rapporti esistenti con la/le mandanti saranno rimodulati in difetto o in eccesso"?
Proseguendo con l'analisi dei rapporti con le compagnie, si porrà il problema della discriminazione tra agenti fedeli e non: "le compagnie - si legge nella lettera - avranno il diritto di poter investire e privilegiare le agenzie fedeli da quelle che, invece, decideranno di avvalersi della collaborazione di altri intermediari? A questo punto i Gruppi Agenti, come avvenne nel 2007 con la legge Bersani, avranno un maggiore responsabilità e importante potere negoziale? Le compagnie inoltre potrebbero scegliere, grazie al contratto standard, di "sviluppare il Ramo Rca (mercato di domanda) in modo diretto, oltre che con le telefoniche e via web", per risparmio di denaro e perché il decreto prevede la creazione di un front end per ogni cliente sul sito delle imprese. "Gli scenari futuri potrebbero portare alla creazione di una figura unica dell'intermediazione con l'abolizione della nostra professionalità".

In tutto questo si inserisce la tutela del consumatore e la disintermediazione, parola che ovviamente fa inorridire gli agenti: "secondo voi - chiedono i Costituenti - la volontà del legislatore è più propensa a tutelare il consumatore tramite il servizio di consulenza dell'intermediario professionista oppure si preoccupa di più della diminuzione del premio Rca, a prescindere dalla tipologia del prodotto e dall'assistenza post-vendita"?

Ultimo punto è la questione calda del rinnovo dell'Ana 2003. "Quali evoluzioni bisogna aspettarsi? La indennità di fine mandato per il portafoglio Rca che fine farà senza il tacito rinnovo? Inoltre, anche l'art. 27 che punta alla media degli ultimi 3 esercizi sulle provvigioni liquidate inclusa l'auto, sarà depauperato? Sarà quindi necessario sedersi al tavolo per confrontarsi con il nostro interlocutore naturale, Ania"?

A tutte queste domande, siamo certi, seguiranno lunghi dibattiti e approfondimenti.

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