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Sna, Aiba e Acb rispondono all'Ania: nostro protocollo valido, nessun passo indietro

L'accordo è corretto, attendiamo un incontro per un piano di lavoro

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Sna, Aiba e Acb rispondono all'Ania, che il 10 ottobre aveva inviato una lettera alle associazioni di categoria con alcuni importanti rilievi riguardo l'accordo tra agenti e broker, sottoscritto a metà settembre. Il sindacato degli agenti, presieduto da Claudio Demozzi, e l'associazione dei broker di Francesco Paparella, insieme a Luigi Viganotti di Acb, hanno inoltrato alla rappresentanza delle compagnie una lettera, con il tentativo di smontare punto su punto le obiezioni.

L'accordo tra organizzazioni rappresentative dei broker e degli agenti - si legge nella lettera - non impegna le compagnie di assicurazione ma si limita a ribadire quanto ammesso dall'attuale normativa primaria e dall'interpretazione attribuita della stessa dall'Autorità di vigilanza anche in caso di subentri agenziali ovvero trasferimenti di portafoglio". L'Ania, al contrario aveva rilevato come il protocollo recasse alcune previsioni di operatività per cui era necessario il coinvolgimento diretto delle delle imprese di assicurazione. Il che ledeva il principio "di esclusione di effetti nei confronti di soggetti terzi rispetto ad accordi intervenuti tra altre parti". In poche parole: agenti e broker avrebbero fatto i conti senza le compagnie.

Per quanto riguarda uno dei temi più scottanti, come i tempi di rimessa dei premi, la risposta dei broker e degli agenti si appoggia ancora all'Isvap: "non si comprende come gli stessi (i tempi di rimessa, ndr) non possano trovare applicazione nei confronti delle imprese, tenuto conto che risultano conformi alle disposizioni in vigore sancite dal Regolamento Isvap n. 5/2006". Su questo punto l'Ania precisava che le disposizioni dell'accordo "non risultato in alcun modo applicabili nei confronti delle imprese".

Per Sna, Aiba e Acb, la lettera dell'Ania è inoltre definita "presa d'atto", anche se nelle intenzioni delle compagnie significava più una scomunica laica. "Non è invece stata richiesta - ribadiscono secche le associazioni - alcuna condivisione di codesta Associazione in merito all'accordo".

Al termine della lettera Sna, Aiba e Acb chiedono di poter incontrare l'Ania per lavorare a "un piano di lavoro comune".

Agenti e broker, impegnati su più fronti, non indietreggiano di un passo. Ma quale sarà davvero a questo punto il futuro di questo protocollo?

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