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Cirasola: ecco la differenza tra agenti e broker

La lettera aperta del presidente di Anapa

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A seguito del convegno organizzato ieri da Insurance Connect, il presidente di Anapa, Vincenzo Cirasola, che ha partecipato alla tavola rotonda dal titolo "Disintermediazione o centralità degli intermediari?", chiarisce la sua posizione circa la definizione di agente di assicurazione e la necessaria distinzione con la figura del broker

"La tavola rotonda che ha animato il dibattito si è accesa intorno alla questione della differenza tra agenti e broker, e soprattutto sul concetto di agente indipendente, un'espressione che non trova fondamento, a mio avviso, nella nostra realtà. Noi riteniamo che l'agente debba essere e sia espressione di un mandato della compagnia, tanto è vero che gli agenti e le compagnie sono nati assieme all'incirca 200 anni fa e che quest'ultime hanno deciso, fin dall'inizio, di delegare all'esterno (con un contratto di agenzia in appalto) l'esplicarsi del core business assicurativo, della consulenza e assistenza post vendita al cliente, convinte che senza agenti non andassero da nessuna parte. Credo che quindi nel nostro ordinamento e nel nostro mercato, ci sia posto solo per un'unica figura: quella dell'agente mono o pluri mandatario. Coloro che continuano ad affermare che l'agente debba essere indipendente, dimenticano che questa figura è già rappresentata dai broker, la cui nascita risale in Italia al 1984. Entrambi, agenti e broker sono intermediari di assicurazione professionisti, che mettono in contatto il cliente con la compagnia. Ma la differenza sostanziale sta nel fatto che mentre il broker agisce su mandato del cliente, noi agenti, invece, agiamo su mandato delle compagnie che rappresentiamo.

Per questo motivo riterrei più razionale che ognuno venga remunerato dal proprio mandante: quindi gli agenti dalle compagnie, mentre i broker dal cliente.
Mi rendo conto che questo in Italia è molto difficile perché il cliente retail e middle marketing non è predisposto a pagare direttamente, oltre al premio, un plus per la consulenza e l'assistenza ricevuta. 

Non mi piace l'estremismo con il quale ci si sta rivolgendo a uno dei cardini del nostro sistema, ossia il nostro modello distributivo. É stato provato che la rete agenziale ha un valore intrinseco di bilancio e di mercato, che incide anche sul titolo azionario dell'impresa. La nostra categoria è un asset importante e strategico per le imprese. Sono elementi che non si possono dimenticare e che non devono essere scardinati, ma migliorati e valorizzati. Elementi che continueremo a sottolineare nel prossimo incontro con Ania che si svolgerà in questo mese".

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