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Gli agenti UnipolSai approvano il Patto 3

La quinta assemblea generale di Aua sancisce a larghissima maggioranza l’accordo. Sivori assicura l’impegno di presidenza e giunta nel portare avanti le istanze presentate dai colleghi

Gli agenti UnipolSai approvano il Patto 3
Gli agenti UnipolSai riuniti in Aua, lo scorso 15 giugno, hanno approvato il Patto 3, il nuovo accordo con la mandante frutto di una trattativa durata oltre un anno. Il via libera è arrivato con 1.074 voti favorevoli, 74 astenuti e 217 contrari, nel corso della quinta assemblea generale dell’associazione, svoltasi a Bari.

Gli Agenti UnipolSai hanno pertanto accettato i punti messi nero su bianco al termine della complessa trattativa con UnipolSai, portata avanti dall’ufficio di presidenza e dalla giunta di Aua.

Un percorso che, ricorda una nota dell’associazione, è stato segnato “anche da momenti di tensione e difficoltà”, e durante il quale, come ha voluto sottolineare il presidente Enzo Sivori, Aua “ha sempre tenuto la schiena dritta, senza mai perdere di vista l'obiettivo principe del bene e dell'interesse dei colleghi iscritti”.

L’assemblea del 15 giugno è stata “estremamente partecipata”, sia in termini di presenze che di coinvolgimento; l’approvazione del Patto 3 è arrivata dopo un dibattito serrato, caratterizzato da numerosi interventi, per i quali il presidente Sivori ha più volte ringraziato i partecipanti.

“In questo momento così complesso, nel quale gli agenti si trovano a operare in un quadro caratterizzato da una serie di criticità e incertezze – ha affermato Sivori – è del tutto normale essere preoccupati per il presente e soprattutto per il futuro. Per questo motivo abbiamo lavorato affinché il Patto preveda sia strumenti di crescita che istituti di salvaguardia, sia opportunità che tutele. La presidenza e la giunta fanno proprio ogni contributo, ogni mozione, ogni istanza espressi durante l’assemblea e si impegnano a perseguirli nel confronto con la compagnia. Confronto che, naturalmente, non si conclude con l'approvazione del Patto. Come previsto dall’accordo stesso – ha aggiunto Sivori – gli effetti dell'applicazione dei vari protocolli verranno costantemente e approfonditamente monitorati, in modo da intervenire prontamente per evitare qualsiasi detrimento alle agenzie”.

L’evoluzione “forzata” degli agenti: quali azioni e prospettive

I lavori della quinta assemblea generale di Aua sono poi proseguiti nella giornata di venerdì 16 giugno, con la riflessione sulle prospettive e sulle azioni dell’evoluzione dell’intermediazione assicurativa, che sta mettendo tutti gli agenti di fronte a una forzosa necessità di mettersi al passo. Se ne è discusso all’interno di due tavole rotonde, entrambe moderate dal direttore di Insurancetrade.it, Maria Rosa Alaggio; al primo momento di discussione hanno partecipato Paolo Beltrami, titolare dello Studio Beltrami PB, Claudio Demozzi, presidente dello Sna, Paolo Iurasek, vice presidente di Anapa Rete ImpresaAgenzia, Massimiliano Maggioni, docente Cineas e affiliate professional presso l’Università di Pisa, Pierpaolo Marano, professore di diritto delle assicurazioni presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Giulio Pedrini, ricercatore di politica economica presso l’Università Enna Kore, Lorenzo Sapigni, direttore generale per l’Italia di Cgpa Europe- Rappresentanza Generale per l’Italia, e Beppe Villa, socio Uea; alla seconda tavola rotonda sono invece intervenuti Francesco Morace, sociologo e presidente dell’istituto di ricerca Future Concept Lab e Giuliano Noci, titolare della cattedra di strategia & management presso la School of Management del Politecnico di Milano.

Nel corso della discussione sono stati evidenziati in primis quelli che sono i passaggi, gli eventi, i provvedimenti, che nel tempo hanno portato a una evoluzione più o meno forzata dell’intermediazione assicurativa nel nostro Paese: oggi gli agenti si muovono in un contesto basato sull’omnicanalità. In questo contesto, la normativa europea e italiana ha certamente aggravato le incombenze e le responsabilità a carico degli intermediari assicurativi, mentre le compagnie stanno modificando i propri modelli di business attraverso un utilizzo della tecnologia che consenta di creare ecosistemi, sistemi predittivi, capacità di personalizzare l'offerta e integrare i servizi. Resta da capire quale può essere l'importanza dell'intelligenza artificiale per l'intermediario, per la sua attività di consulenza e per una relazione con il cliente tradizionalmente basata sulla fiducia e l'empatia.

La disruption della digitalizzazione

La discussione è poi virata verso un’analisi del supporto che arriva dalla digitalizzazione nelle diverse fasi della relazione con la clientela, dalla sottoscrizione del contratto alla richiesta di assistenza, evidenziando le competenze e gli strumenti necessari per riuscire a essere più vicini al cliente, e il ruolo devono avere le compagnie per favorire l’attività della rete agenziale.

All’interno di questi spazi di confronto è poi stato dato spazio alla presentazione dell’attività del secondo laboratorio sulla distribuzione assicurativa di Aua, a cura del già citato Paolo Beltrami.

Infine, sono stati analizzati tutti quegli aspetti che hanno a che vedere con la redditività delle agenzie: i modelli organizzativi, l’operatività, l’evoluzione delle competenze, e l’utilizzo della tecnologia ci restituiscono l'immagine di un agente di assicurazione che è imprenditore. Una figura che, inoltre, oggi più che mai deve essere in grado di effettuare una attenta analisi delle generazioni, imparando a osservare l’evoluzione della società, attività che richiedono un cambio di passo da parte degli agenti nell’approccio al cliente, e in cui diventa sempre più imprescindibile un sapiente utilizzo dei dati da parte dell’intermediario.


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