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Assiteca acquisisce Gpa

La società di brokeraggio assicurativo si colloca così appena dietro i grandi broker internazionali, consolidando la propria posizione in termini di ricavi e redditività, e aumentando il proprio peso nel business della pubblica amministrazione

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Assiteca, broker internazionale, tra i principali player del settore, ha sottoscritto un contratto di affitto per il ramo d'azienda (brokeraggio) di Gpa. L'operazione prevede un'opzione di acquisto che scadrà a giugno 2015, momento in cui Assiteca potrà esercitarla. L'investimento per il broker è di 12 milioni di euro, mentre le provvigioni che incrementeranno i ricavi netti pesano all'incirca 13-15 milioni.
Si tratta di un'importante operazione nel sistema del brokeraggio assicurativo in Italia, che permetterà ad Assiteca di raggiungere quasi 60 milioni di euro di ricavi, rispetto ai 44 del 30 giugno, anticipando di cinque anni i target previsti.

CRESCITA NEL BUSINESS DELLA PA
Dall'operazione con Gpa, che ha cambiato nome in Verconsult, sono escluse le quote paritetiche e le minorities. Il business acquisito da Assiteca riguarda soprattutto l'amministrazione pubblica e i privati. Attraverso l'assunzione degli affari con la PA, Assiteca porterà il proprio giro d'affari nel settore dal 5% al 15%. "Si tratta, quindi - ha spiegato il numero uno della società di brokeraggio, Luciano Lucca, a Insurance Daily - di un cambio di strategia, perché questi numeri fanno di Assiteca uno tra i player più importanti del mercato, nel comparto dell'amministrazione pubblica". Gpa, in questo ambito, ha avuto da sempre un buon posizionamento.
Lucca ha spiegato essenzialmente attraverso due fattori la scelta di investire in questo mercato: la puntualità dei pagamenti e la profittabilità del business. Al contrario di quanto si possa pensare, per senso comune e cronache quotidiane, la PA è un pagatore molto puntuale: "perché altrimenti - aggiunge Lucca - non possono usufruire delle coperture assicurative". L'altra questione è legata all'assegnazione dei contratti di brokeraggio: "attraverso la gara d'appalto a busta chiusa - sottolinea il presidente - la competizione è maggiore rispetto alla trattativa privata, il che garantisce una marginalità più consistente".

UN'OPERAZIONE COMPLESSA
Tornando ai numeri, Assiteca incorporerà circa 80 addetti, professionisti che si aggiungeranno agli attuali 404. "Saranno 26 le sedi in totale in Italia - spiega Lucca - numero a cui arriveremo aprendone altre otto". L'operazione, tuttavia, non è stata del tutto indolore perché alcune decine di lavoratori sono attualmente in cassa integrazione in deroga.
Le prime trattative per l'acquisizione, come conferma il presidente, sono iniziate nel 2009; tra molti rinvii si è arrivati al novembre di quest'anno, complice anche una situazione patrimoniale di Gpa non solida.
"I motivi principali, che stanno alla base dell'operazione sono essenzialmente due: accelerare la nostra crescita dimensionale e, come già detto, il posizionamento sull'amministrazione pubblica. Nei prossimi due anni - rivela Lucca - ci concentreremo sul consolidamento dell'azienda e sull'operare su recuperi massimi di marginalità: l'aver raggiunto i nostri target con cinque anni di anticipo ci permette di non fare investimenti troppo impegnativi per il prossimo futuro".
Nell'immediato, tuttavia, Assiteca si è trovata di fronte ad alcune difficoltà da superare, soprattutto nel rapporto con le compagnie, a causa delle complicazioni finanziarie di Gpa. Ma dall'incontro con molti clienti, è emerso un apprezzamento per il lavoro dei singoli professionisti dell'azienda, cosa che sarà valorizzata ulteriormente da Assiteca. "Poi - aggiunge Lucca - l'operazione è stata condotta molto vicina al periodo dei rinnovi, che è sempre un momento delicato e strategico".

BUSINESS CONTINUITY E CROWDFUNDING
Assiteca con l'acquisizione di Gpa diventa il principale player italiano, dietro i grandi broker internazionali. In un mercato che richiede dimensioni importanti, la mossa di Assiteca va proprio in questa direzione "La dimensione e la capacità economica di un intermediario - conferma il presidente - permettono di spaziare su più aree con un elevato grado di consulenza. Del resto l'espansione dei broker sul mercato industriale è sostanzialmente consolidata. Oggi la competizione si può fare sul servizio e sulla qualità, che però sono difficili da far percepire e far emergere. A questo si somma il fatto che il mercato è ridottissimo per la presenza di poche compagnie".
In questo contesto, Assiteca spinge sull'innovazione, cercando di posizionarsi non solo come broker tradizionale, ma anche come specialista in alcune aree d'eccellenza. Sulla scorta del Premio Assiteca dell'anno scorso, in cui si premiavano le aziende che meglio di altre avevano messo in campo gli strumenti per la business continuity, Assiteca si è specializzata sui piani di prevenzione: "noi offriamo non solo un'analisi dei costi e delle polizze - sottolinea Lucca -, ma piani completi di continuità aziendale".
L'altra novità sarà a breve lo sbarco di Assiteca nel settore dell'equity crowdfunding: un metodo di raccolta di capitali attraverso internet, finalizzati a sostenere progetti di start up altamente innovative. "Assiteca Crowd - spiega Lucca - è in questo momento in attesa dell'autorizzazione di Consob (che avrà a giorni, ndr), ma è la frontiera per il finanziamento delle start up: forse siamo la prima azienda in Italia che investe nel crowdfunding. Vogliamo offrire attraverso questa società nuove possibilità di investimento ai nostri clienti".

L'INTERMEDIAZIONE DI QUALITÀ NEL MERCATO DI DOMANI
Con Assiteca Crowd, insieme ad Assiteca Sim, la società per il value investing nata nel 2012 con la partecipazione degli imprenditori Alessandro Falciai e Roberto Russo, il gruppo sta scoprendo nuovi ruoli per gli intermediari d'eccellenza. E quindi, quanto spazio c'è ancora per l'intermediazione di qualità in Italia?
"Il mercato assicurativo - precisa Lucca - ha ancora una visione vecchia, incentrata sulla pubblicità del marchio o sulla massa delle agenzie. In questo contesto l'inefficienza è molto comune, e l'intermediazione di alto livello è ancora più importante".
Nei prossimi anni, nel nostro Paese, il mercato del brokeraggio assumerà sempre di più le sembianze di quello dei cugini europei. L'evoluzione va verso la concentrazione: "è quello che chiede l'Europa e la stessa Ivass - conclude Lucca -. Il prossimo futuro sarà dominato da aziende strutturate e fortemente patrimonializzate. Questo deriva da un'assimilazione con il mondo dell'intermediazione finanziaria, che è quanto prevede la direttiva europea Mifid".
L'acquisizione di Gpa rientra proprio in questo contesto e ribadisce ancora una volta l'assenza di un complesso d'inferiorità di Assiteca nei confronti dei grandi broker internazionali.

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