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Rc auto, un primato tutto italiano

Rc auto, un primato tutto italiano hp_vert_img
In Italia il premio medio per l'Rc auto supera più del doppio quello pagato dai cittadini tedeschi o francesi. E' questo il dato, emerso dall'indagine conoscitiva dell'Antitrust, che rimane scolpito nelle convinzioni degli italiani quando si trovano a valutare la propria polizza. Che continua a essere considerata come una tassa, un obbligo utile per lo più ad arricchire le tasche delle compagnie. La gravità dei sinistri, gli importi dei risarcimenti, il peso delle frodi, la mancanza di regole chiare sono questioni che impattano sui bilanci delle compagnie, ma poco coinvolgono i consumatori, interessati al proprio bilancio familiare e a far quadrare i conti di fine mese.

Agli italiani poco importa, del resto, se i sistemi assicurativi di Francia, Germania o Inghilterra possono operare o meno, rispetto all'Italia, sulla base di strumenti e modalità di indagine più efficaci nel contrasto alle frodi, o se possono contare su un impianto legislativo più chiaro e su un sistema giudiziario più efficiente. Spetta allora al legislatore, e al regolatore, creare il giusto scenario affinché i confronti tra i vari Paesi europei siano condotti sì sul fattore risultato", ma anche su parametri di "parità di condizioni" tra i diversi mercati. Il punto di partenza, per esempio, potrebbe essere l'emanazione, dopo anni e anni di attesa e dibattiti (quanti articoli abbiamo scritto in proposito!), della tabella per la valutazione economica delle macrolesioni. E riuscire a superare così un ritardo, questo sì, tipicamente italiano!



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