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Cattolica, modifica organizzativa al vertice della compagnia

Il cda ha dato l’ok alla nuova struttura. Viene istituita la condirezione generale assicurativa, affidata a Valter Trevisani. Il 7 marzo convocata l'assemblea straordinaria dei soci per valutare le modifiche allo statuto

Cattolica, modifica organizzativa al vertice della compagnia
Nuova organizzazione al vertice di Cattolica. La modifica è stata approvata oggi dal cda della compagnia, e si è resa necessaria a seguito dell’assegnazione al dg Carlo Ferraresi delle deleghe di amministratore delegato che furono tolte ad Alberto Minali.
Il cda ha deciso di istituire una condirezione generale area assicurativa a riporto dello stesso Ferraresi e sotto la responsabilità di Valter Trevisani (nella foto), che viene nominato condirettore generale area assicurativa; a lui sono attribuite le deleghe operative nei seguenti ambiti: area tecnica di tutti i rami (vita e previdenza, danni auto, danni non auto); riassicurazione per tutti i rami (vita e previdenza, danni auto, danni non auto); sinistri (liquidazione e gestione); distribuzione (canali professionali, bancassicurazione e business unit enti religiosi e terzo settore); marketing; affari legali e servizio reclami; insurance analytics & business architecture.
In una nota, Cattolica sottolinea che Valter Trevisani, già parte del gruppo Cattolica da maggio 2018 con l’incarico di direttore generale area tecnica e operations, “è un professionista di caratura internazionale ed ha maturato importanti e prestigiosi incarichi in ambito finanziario e assicurativo, grazie a una costante crescita professionale”. All’interno del gruppo Cattolica è anche amministratore delegato della società Cattolica Services e presidente della società CattRe.
Viene inoltre istituita una vice direzione generale chief operations office, a riporto di Carlo Ferraresi e sotto la responsabilità di Samuele Marconcini, in cui confluiscono le aree operations e IT, organizzazione e risorse e le unità organizzative academy e transformation & automation. Marconcini, già parte del gruppo da marzo 2015 con l’incarico di direttore organizzazione e risorse, “vanta molteplici esperienze manageriali e ha maturato considerevoli competenze tecniche e gestionali in ambito assicurativo a livello nazionale e internazionale, agendo sia in aziende finanziarie che di consulenza”, osserva la nota di Cattolica. All’interno del gruppo veronese è anche membro del consiglio di amministrazione della società Cattolica Services e vice presidente della società CattRe.

Modifica allo statuto, se ne parlerà nell'assemblea dei soci del 7 marzo

Il cda inoltre ha deliberato, accogliendo la richiesta di alcuni soci (Francesco Brioschi, Massimiliano Cagliero, Giuseppe Lovati Cottini, Credit Network & Finance Spa, SH64 Srl), pervenuta il 18 dicembre 2019, di convocare l’assemblea straordinaria dei soci di Cattolica per il 7 marzo 2020 (in seconda convocazione) secondo l’ordine del giorno proposto dagli stessi soci richiedenti: “Nuove regole di governo societario: modificazioni, eliminazione e integrazioni agli articoli 1, 22, 23, 24, 27, 29, 30, 31, 32, 33, 37, 38, 39, 40, 41, 43, 46, 47, 48, 59 dello statuto sociale. Delibere inerenti e conseguenti”.  La compagnia spiega che seguirà, "nei tempi di prassi e secondo legge e statuto, la pubblicazione del rituale avviso di convocazione, accompagnato dal documento relativo alle valutazioni del consiglio di amministrazione circa la proposta dei soci richiedenti". La richiesta dei soci e la relativa documentazione sono state poste sul sito internet di Cattolica.
A margine della riunione, il presidente Paolo Bedoni ha dichiarato che “la decisione del Consiglio è stata adottata responsabilmente, al di là dei dubbi espressi da vari autorevoli pareri legali circa la legittimità di alcune clausole proposte dai soci richiedenti l’assemblea, in un’ottica di piena trasparenza e nel rispetto della sovranità assembleare e del complesso della compagine societaria”.
Secondo quanto riportato dall'agenzia Ansa, i quattro pareri legali raccolti dal consiglio avrebbero escluso che dall’eventuale approvazione della proposta in assemblea, che introduce anche limiti di mandati e di età per i consiglieri, possano scaturire effetti sul cda in carica. Nessun impatto dunque per Bedoni o il vice presidente Aldo Poli, che potrebbero diventare non rieleggibili ma che resteranno in carica fino alla fine del loro mandato qualunque sia l’esito assembleare. Per questa ragione, tra chi intende dare una spallata al cda, si ragiona sulla possibilità di chiedere anche un’assemblea ordinaria (magari integrando l’ordine del giorno di quella straorinaria o di bilancio) avente a oggetto la revoca di tutto o parte del consiglio.

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