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Axa assicura i corrieri di UberEats

L'accordo tra Uber e Axa interesserà i lavoratori formalmente autonomi e che non godono di alcune tutele tipiche del lavoro dipendente

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UberEats e Axa (Axa Corporate Solutions) insieme per l'assicurazione dei corrieri. Un altro passo del gruppo francese verso la gig economy: l'accordo tra Uber e Axa interesserà i lavoratori formalmente autonomi ma che per svolgere il proprio lavoro si connettono a una piattaforma comune, senza tuttavia godere di alcune tutele tipiche del lavoro dipendente. 

UberEats, che consegna pasti a domicilio, anche spinta da pressioni regolatorie, si sta attrezzando per fornire qualche tutela in più e a sua volta prepararsi a una possibile (e probabile) stretta normativa. L'accordo Uber-Axa è il primo di questo tipo lanciato su scala europea: sarà attivo dall'8 gennaio in nove Paesi, cioè Italia, Austria, Belgio, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. 

La copertura fornita ai lavoratori è totalmente a carico della società: in caso di incidente sul lavoro è previsto un rimborso per le spese mediche fino a 7.500 euro, una una tantum di 3.000 se il ricovero raggiunge le tre notti consecutive e 30mila euro se l'incidente causa disabilità permanente. In caso di malattia o infortunio grave, il corriere riceverà 50 euro al giorno, fino a 15 giorni di inattività. La copertura in caso di responsabilità per lesioni e danni a terzi sarà fino a un massimo di un milione di euro. Tutto avverrà tramite l'app di UberEats. 

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