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L'innovazione a tre di Generali Italia

La collaborazione tra compagnia, intermediari e clienti è un elemento fondamentale sulla strada verso la digital innovation

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La chiave di volta è interpretare la digital disruption partendo dai processi e dai modelli di business, non dalle tecnologie. È una convinzione diffusa nel settore e condivisa anche dall’head of business transformation di Generali Italia, Francesco Bardelli, intervenuto all’Idc Insurance Day.
Gli spunti per nuove soluzioni organizzative e strategiche non provengono da una sola fonte. Possono nascere dall’ascolto delle aspettative e dei bisogni dei clienti, dall’osservazione e studio dei trend tecnologici globali, ma anche da richieste o necessità degli intermediari così come da proposte dirette della compagnia. 
“L’innovazione è un lavoro a tre” è la frase con cui Bardelli ha riassunto questa convinzione, che è alla base del Programma di semplificazione avviato da Generali nell’aprile dello scorso anno e che ha come obiettivo arrivare alla semplificazione di 20 processi entro il termine del 2018. Per ogni processo viene avviato un
laboratorio: un gruppo formato da una ventina di persone tra consumatori, agenti e responsabili di settore della compagnia, si riuniscono e lavorano insieme con l’obiettivo di arrivare a una soluzione condivisa. 

Tra le criticità da affrontare, secondo Bardelli, quella più importante è la resistenza della rete distributiva, che nasce dalla paura che il progresso tecnologico porti a una disintermediazione. Ma la relazione dell’intermediario con il cliente non scomparirà, pur subendo necessariamente importanti cambiamenti in
virtù dell’esigenza di una maggiore semplicità nei contratti, di un’informazione più chiara e di un’aumentata trasparenza. 

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